La 'Triplice intesa' per una nuova legge elettorale

BARI. Un'intesa sull'avvio di un percorso condiviso e a lunga scadenza che abbia come fine quello di una serie di modifiche costituzionali e di una nuova legge elettorale: e' questo il risultato del vertice di ieri tra Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, i leader delle tre forze politiche (Pdl-Pd-Udc) che sostengono il governo di Mario Monti.

La piccola-grande rivoluzione, rispetto agli oltre 15 anni di coalizioni che abbiamo conosciuto, e' contenuta in una sola riga del comunicato finale del vertice, dove a proposito della legge elettorale tra l'altro si parla di ''un sistema non piu' fondato sull'obbligo di coalizione''. Da ciò che è stato annunciato in tempi passati si delinea, quindi, un sistema elettorale proporzionale con sbarramento che dovrebbe ispirarsi al sistema tedesco, stando anche alle numerose anticipazioni che su questo progetto sono state fatte e che sono state definite come la ''bozza Violante''. Altra novita' politica si trova nelle due righe di premessa della elencazione dei paletti e dei contenuti dell'intesa, precisamente quando si dice che ''si e' convenuto di incardinare parallelamente la riforma della Costituzione e la legge elettorale''.

Il dato politico, assai significativo, e' dunque l'accordo per una procedura simultanea, senza aspettare cioe' che si concluda la prima lettura (di Camera e Senato) della riforma costituzionale. Questo rafforza indubbiamente il carattere politico di una intesa raggiunta e basata sulla volonta' di dire basta alle coalizioni forzate. Rileggendo il comunicato finale, l'insieme dei paletti e dei contenuti, sembra disegnare un modello tedesco che visto il richiamo al ''diritto di tribuna'' presuppone un effetto bipolarizzante, ad esempio - come e' stato gia' illustrato - ricorrendo ad una correzione sul modello spagnolo.

La riforma costituzionale prevede infatti riduzione del numero dei parlamentari; revisione dell'eta' per l'elettorato attivo e passivo; il rafforzamento dell'esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento; l'avvio del superamento del bicameralismo perfetto. Gli ultimi due 'paletti' sono quelli che maggiormente indicano la strada verso il modello germanico caratterizzato da un cancellierato (o governo del premier) e da un parlamento i cui due rami si differenziano perche' uno ha il rapporto fiduciario verso il governo (il Bundestag) e l'altro territoriale e federale (il Bundesrat).