“Riaccendere i riflettori sull'AQP”

BARI. “Apprendiamo dalla stampa che il Consiglio di Stato ha definitivamente bocciato l’AQP in un contenzioso per gare di manutenzione del valore di 37 milioni di euro, riconoscendo le ragioni di due Aziende, di cui una pugliese, ingiustamente escluse, che avevano peraltro presentato offerte di gran lunga più convenienti per l’Ente (4 milioni in meno) rispetto a quelle risultate illegittimamente aggiudicatarie. Per di più l’AQP avrebbe rifiutato anche convenienti transazioni, con il risultato di dover oggi risarcire fino a 4 milioni di euro, che si aggiungerebbero ai 4 in più spesi per il servizio dato ad altri. Preannunciando sull’argomento un’apposita interrogazione, occorre evidentemente riaccendere i riflettori sulla gestione del più importante Ente di derivazione della Regione, finora di fatto occultata dalle fumisterie ideologiche recentemente censurate dalla Corte Costituzionale, fino a configurarsi come una sorta di “repubblichetta” a sé, affidata per di più ad un colonizzatore forestiero. Investimenti, appalti, forniture, assunzioni, consulenze, promozioni, i cui costi ricadono direttamente sui cittadini attraverso una tariffa incrementata in tre anni del 27%, richiedono una doverosa ricognizione ed un documentato giudizio da parte di un Consiglio Regionale da tempo privo in materia di informazioni e di coinvolgimenti di qualsiasi tipo. Anche perché forse non è peregrina la sensazione che la gestione in questione non si allontani di molto dai metodi tipici dei “fabbricatori” che, come cavallette, hanno occupato tutto l’occupabile della Regione e dintorni. Così il consigliere Regionale PDL Nino Marmo, Vice-Presidente del Consiglio Regionale.