De Leonardis: non lasciamo soli i dipendenti della Imar di Manfredonia

BARI. “Un’azienda di alta specializzazione – in questo caso nell’ambito della meccanica di precisione e della carpenteria pesante – che si insedia approfittando dei finanziamenti cospicui e delle ghiotte opportunità garantite dal Contratto d’Area di Manfredonia. Lo stop improvviso della produzione, anticamera della smobilitazione e del ‘rompete le righe’ quando il vento cambia, e scarsa considerazione della mano d’opera e della forza lavoro impiegata, che si ritrova senza garanzie – e relativi ammortizzatori sociali – per il presente e per il futuro, senza alcun canale di comunicazione aperto con i sindacati e gli enti istituzionali, senza nemmeno ipotizzare alternative possibili per salvaguardare risorse umane e professionalità nel frattempo acquisite”. Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, è amareggiato per i “51 dipendenti della Imar di Manfredonia dopo la sospensione delle attività produttive nel loro stabilimento e l’assordante silenzio della proprietà”.

E invita “le autorità istituzionali tutte a non lasciarli soli, nell’ansia e nella precarietà rese ancora più inquietanti dai ritardi nell’erogazione della cassa integrazione loro spettante, vittime di un sogno trasformatosi lentamente ma inesorabilmente in un incubo, dell’illusione di un lavoro garantito dopo anni e anni di studi e sacrifici diventata raggelante delusione, in una terra promessa – l’area di Manfredonia – che da esemplare modello di riconversione è diventata un cimitero industriale. La loro vicenda, anche la loro vicenda non merita il silenzio e l’indifferenza, nonostante l’assuefazione mista a rassegnazione” la sua conclusione.