Lega: oggi Consiglio federale. Maroni, ecco come faremo il repulisti

di Redazione. Giornata campale per il Carroccio. Alle 16, infatti, e' convocato il Consiglio federale che dovra' decidere sia la data del congresso del partito, sia l'espulsione dell'ex amministratore Francesco Belsito. Incertezza invece sulla medesima decisione nei confronti di Rosy Mauro, vicepresidente del Senato, che non ha accolto l'invito a dimettersi dal suo incarico istituzionale rivoltole da Umberto Bossi e Roberto Maroni. L'ex ministro degli Interni ha spiegato ulteriormente le sue posizioni partecipando ieri sera a ''Porta a Porta'': ''Abbiamo appena iniziato una nuova fase con la manifestazione di Bergamo. Decideremo se alcuni personaggi possono rimanere. Ci sono momenti in cui bisogna usare la ramazza. Ricordo tra l'altro che solo Belsito e' indagato per appropriazione indebita di finanziamento pubblico''. Maroni non fa certo giri di parole: ''Non credo sia un complotto della magistratura, ne' dei servizi segreti che conosco bene avendo fatto il ministro dell'Interno. Dobbiamo inserire nuove regole nella vita della Lega: soldi alle sezioni, meritocrazia per i dirigenti e non scalata in base alle amicizie, largo ai giovani, no alle contrapposizioni personali. Solo noi dobbiamo fare mea culpa perche' non abbiamo saputo controllare''. Poi l'accenno alle date del Congresso: "Il 2 giugno quello della Lombardia, poi del Veneto e poi tra fine giugno e inizio luglio si terra' il congresso federale. Tutto questo era imprevedibile fino a tre mesi fa. Anche se ora sono addolorato, questa situazione puo' portare al rinnovamento. L'ultimo congresso federale si e' tenuto dieci anni fa''. ''Rispetto agli altri partiti, solo noi siamo in grado di fare pulizia e se facciamo bene arrivera' il consenso. Negli altri partiti nessuno si e' dimesso. Da noi ha fatto un passo indietro Bossi e si e' dimesso suo figlio Renzo da consigliere regionale. Non mi interessano le responsabilita' penali, che spetta ai giudici verificare. Il problema e' il comportamento non leghista di alcuni'', insiste Maroni. Sulle dimissioni di Rosy Mauro, il probabile futuro segretario spiega: ''La questione e' di credibilita' e correttezza. Le dimissioni sono obbligate, se lo chiede la Lega. E' un gesto di dignita'''. Quanto ai passati dissensi con Bossi e il cosiddetto ''cerchio magico'' (i collaboratori piu' stretti del senatur), Maroni ricorda che lo scorso gennaio gli era stato intimato di non partecipare a manifestazioni pubbliche del Caroccio: ''Ha reagito la base, ora ho in calendario un incontro pubblico a settimana''. L'ex ministro ricorda l'amicizia con Bossi iniziata nel 1979: ''E' stata carpita la sua buona fede. Lui fa politica come me per passione. Le alleanze sono l'ultimo dei problemi. Si vince e si perde se si hanno idee e progetto. I nostri progetti strategici sono il federalismo e l'euroregione Padania''. Sulla sua elezione a segretario Maroni non si sbilancia ma e' lui il piu' quotato per ricoprire il ruolo che e' stato per due decenni di Bossi.