Se la Camusso 'irrita' i giornalisti baresi
di Nicola Zuccaro. "Siete peggio dei politici!". Sono da poco passate le 11.15 di una mattinata invernale quando un collega della stampa locale ha esternato il proprio malumore per il diniego di Susanna Camusso. Dopo l'attesa di un'ora e mezza circa, il segretario generale della CGIL, nel suo ingresso da una porta secondaria del Castello Svevo protetta da un cordone di sicurezza, raggiunge direttamente la sala del convegno ignorando la schiera di giornalisti che all'uscio della "corte" impreca di raggiungerla.
+ Il segretario Cgil sui finanziamenti ai partiti: non è forma di corruzione
Esclamando a voce alta "uniamoci" propone al resto della compagnia mediatica di abbandonare il convegno. Una proposta che mette in difficoltà l'ufficio stampa della CGIL regionale, tanto da ricorrere ad una estenuante mediazione che induce la Camusso a concedersi a microfoni e taccuini.
Si potrebbe scrivere che la storia è terminata a lieto fine ma non si può nascondere l'inconsueto dato di fatto; a protestare per una volta sono stati i giornalisti, anzichè gli operai delle numerose aziende in crisi della Zona Industriale di Bari.
A margine di un convegno organizzato dal più numeroso - per iscritti - Sindacato italiano accade che in barba a quel diritto costituzionalmente sancito al lavoro - cronisti, fotografi e cameramen - rischino di non poter svolgere la loro preziosa mansione informativa.
(Foto: Corriere.it)
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Si potrebbe scrivere che la storia è terminata a lieto fine ma non si può nascondere l'inconsueto dato di fatto; a protestare per una volta sono stati i giornalisti, anzichè gli operai delle numerose aziende in crisi della Zona Industriale di Bari.
A margine di un convegno organizzato dal più numeroso - per iscritti - Sindacato italiano accade che in barba a quel diritto costituzionalmente sancito al lavoro - cronisti, fotografi e cameramen - rischino di non poter svolgere la loro preziosa mansione informativa.
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