"La Puglia resiste alla crisi"
BARI. "La Puglia si oppone alla crisi, resiste, e non solo, centra anche il bersaglio dell’innovazione. La notizia diffusa dal rapporto di Netval che la Puglia si colloca al quinto posto tra le regioni d’Italia per aziende che fanno ricerca è un segnale in controtendenza in un momento in cui tutto il Paese langue per il crescente tasso di disoccupazione e la mordente crisi economica". Così i Presidenti Angelo Disabato, Puglia per Vendola e Michele Losappio, Sinistra ecologia e Libertà .
"Un dato - proseguono i consiglieri - che insieme alle ultime rilevazioni Istat che ci collocano al primo posto per la crescita delle esportazioni del 17,9%, superiore alla media nazionale dell’11,4% e meridionale del 9,6%, e al quinto posto per incremento dell’occupazione di 12 mila occupati nel 2011 rispetto al 2010, ci conferma che le strategie di sviluppo e crescita intraprese dal governo regionale per tenere testa a questa crisi nazionale e internazionale sono quelle giuste e provano a resistere alla recessione. In un clima di collaborazione tra i rappresentanti delle istituzioni chiamate a governare, le imprese e le organizzazioni sindacali stiamo dando prova a tutto il Paese che gli investimenti nell’innovazione tecnologica aziendale e nella formazione professionale del fattore umano rappresentano l’unica via per uscire dalla depressione economica. Con la combinazione di queste due variabili siamo riusciti a risalire le classifiche nazionali, partendo da posizioni estreme, e a contenere i gravi contraccolpi di politiche nazionali che hanno trascurato da molto tempo i temi della crescita e dell’occupazione, soprattutto nel mezzogiorno. Il governo regionale, dunque, nei limiti delle prerogative di un ente territoriale ha rilanciato e lanciato la regione Puglia tra le regioni più all’avanguardia. Non sono risultati di poco conto in un momento in cui ogni giorno le pagine dei quotidiani sembrano bollettini di guerra per i danni umani, sociali ed economici che questa crisi sta causando, ma è necessario che tutto il Paese esca dal tunnel della depressione economica se vogliamo davvero sentirci fuori. L’inversione di rotta, pertanto, ce la attendiamo dal governo nazionale che ha trascurato gli effetti devastanti che l’incremento delle tasse e i numerosi tagli al welfare avrebbero procurato ai cittadini", concludono i consiglieri Sel.
"Un dato - proseguono i consiglieri - che insieme alle ultime rilevazioni Istat che ci collocano al primo posto per la crescita delle esportazioni del 17,9%, superiore alla media nazionale dell’11,4% e meridionale del 9,6%, e al quinto posto per incremento dell’occupazione di 12 mila occupati nel 2011 rispetto al 2010, ci conferma che le strategie di sviluppo e crescita intraprese dal governo regionale per tenere testa a questa crisi nazionale e internazionale sono quelle giuste e provano a resistere alla recessione. In un clima di collaborazione tra i rappresentanti delle istituzioni chiamate a governare, le imprese e le organizzazioni sindacali stiamo dando prova a tutto il Paese che gli investimenti nell’innovazione tecnologica aziendale e nella formazione professionale del fattore umano rappresentano l’unica via per uscire dalla depressione economica. Con la combinazione di queste due variabili siamo riusciti a risalire le classifiche nazionali, partendo da posizioni estreme, e a contenere i gravi contraccolpi di politiche nazionali che hanno trascurato da molto tempo i temi della crescita e dell’occupazione, soprattutto nel mezzogiorno. Il governo regionale, dunque, nei limiti delle prerogative di un ente territoriale ha rilanciato e lanciato la regione Puglia tra le regioni più all’avanguardia. Non sono risultati di poco conto in un momento in cui ogni giorno le pagine dei quotidiani sembrano bollettini di guerra per i danni umani, sociali ed economici che questa crisi sta causando, ma è necessario che tutto il Paese esca dal tunnel della depressione economica se vogliamo davvero sentirci fuori. L’inversione di rotta, pertanto, ce la attendiamo dal governo nazionale che ha trascurato gli effetti devastanti che l’incremento delle tasse e i numerosi tagli al welfare avrebbero procurato ai cittadini", concludono i consiglieri Sel.
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