Caracciolo: Azienda Ospedaliera nella BAT, ipotesi fantasiosa e populista

BARI. Sulla scorta delle recenti dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale Ruggiero Mennea in cui asseriva che: "per rendere giustizia ai cittadini del nostro territorio sarebbe giusto creare nella Bat un policlinico e quindi un'azienda ospedaliera autonoma e non importa in quale città", il consigliere Filippo Caracciolo tiene a fare delle precisazioni: "tale dichiarazione è così lontana dalla realtà del nostro Servizio Sanitario regionale che lascia seriamente pensare che il consigliere Mennea non vive oggi nella regione Puglia, o per meglio dire, pur sapendo di vivere in Puglia, propone la costituzione di enti che oggi non potranno mai essere realizzati".
Il consigliere Caracciolo entra nel merito della questione "anzitutto, occorre ricordare ai cittadini della BAT che il nostro Servizio Sanitario Regionale, in base ai dati DIEF 2011, è composto da 6 ASL per ogni provincia (FG, BT, BA, BR, TA, LE), da due Aziende Ospedaliere Universitarie (Policlinico di Bari e Ospedali Riuniti di Foggia), da 4 istituti di ricerca scientifica Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (due di diritto pubblico e due di diritto privato) e da due Enti Ospedalieri Ecclesiastici. Per tutti questi Enti la Regione Puglia ha destinato nel DIEF 2011 una somma pari a € 6 miliardi di euro. In particolare per mantenere le due Aziende Ospedaliere di Bari e di Foggia sono state destinate risorse pari a circa 500 milioni di euro, quindi, per creare una nuova Azienda Ospedaliera all'interno del nostro S.S.R. occorrerebbero ulteriori risorse economiche che oggi la Regione non può investire perché siamo in Piano di rientro e di riqualificazione del Sistema Sanitario regionale 2010-2012”.
Proseguendo il consigliere spiega che "il Piano di rientro e di riqualificazione del Sistema Sanitario regionale 2010-2012, e gli atti conseguenti, come le modifiche apportate al Regolamento regionale di riordino della rete ospedaliera del 2010, sono gli strumenti che oggi stanno ridefinendo l'ossatura del nostro Servizio Sanitario in un'ottica di razionalizzazione e di risparmio delle risorse e di maggiore efficienza di tutte le strutture. In un momento generale di riordino della rete ospedaliera è fuori luogo parlare della creazione di una nuova Azienda Ospedaliera perché l'intero Sistema Sanitario regionale non può economicamente sopportarlo".
“Invece di lavorare di fantasia - incalza Caracciolo - ma tenendo conto della realtà, assieme al collega Pastore ho proposto il potenziamento di alcune Unità Operative delle strutture ospedaliere e territoriali esistenti nel territorio della Bat. Considero, inoltre, che la normativa vigente (d.lgs 502/1992 e s.m.i) per la costituzione delle aziende ospedaliere ponga dei limiti e requisiti da verificare all'interno dei presidi ospedalieri della ASL BT. È utile evidenziare, infine, che l'attuale direzione generale della ASL BT non solo ha quasi azzerato il deficit dell'azienda ma ha attuato fin da subito l'ottimizzazione delle risorse umane, tecnologiche, economiche e dei processi che consentono ogni giorno il contatto, la cura e la risposta a migliaia di cittadini; ciò significa che nella ASL BT stiamo andando nella direzione giusta. Rispetto alle considerazioni del voto in Commissione Sanità ritengo che il consigliere Mennea si lanci in frettolosi giudizi che non tengono conto di tutta la documentazione presentata dall'Assessorato alla Sanità e le proposte di emendamento presentate da tutti i consiglieri regionali. Il lavoro della III Commissione Sanità va rispettato e per ragion di logica le proposte devono essere formulate prima del voto e non dopo (sui giornali), in modo da poter essere vagliate nelle sedi opportune".
"Vorrei umilmente dare un suggerimento al collega Mennea: prima di formulare suggerimenti dal sapore esclusivamente propagandistico e populista dovrebbe porsi degli interrogativi sulla situazione reale del servizio sanitario regionale, invece di mettersi a suggerire progetti che in realtà sono solo castelli di sabbia, che fanno illudere e sognare, ma non offrono soluzioni reali, attuabili, al contrario di chi, con i piedi per terra, cerca di promuovere e tutelare con proposte realizzabili il diritto alla salute dei cittadini. La strada maestra – conclude Caracciolo - è quella dell'unità di intenti perché le voci isolate stonano e gettano ombre sul lavoro fino ad oggi svolto dalla III Commissione consiliare".

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