Governo: la 'pazza' idea, elezioni anticipate in autunno

di Redazione. Torna a tener banco l'ipotesi di elezioni anticipate a novembre piuttosto che in primavera, quando terminerà la legislatura. In maniera del tutto inaspettata è proprio Pier Ferdinando Casini, con una intervista a ''la Stampa'' rilasciata ieri, a porre la questione. Per il leader dell'Udc, tra i piu' convinti sostenitori dell'attuale maggioranza, sarebbe ''irresponsabile'' sfiduciare il governo di Mario Monti ma se ci fosse invece ''una valutazione comune'' sarebbe possibile andare al voto in autunno.

Il leader dell'Udc ritiene tuttavia indispensabile una nuova legge elettorale: ''Ormai lo hanno capito tutti che gli italiani hanno fatto i compiti a casa e che non possono fare ulteriori sacrifici. Ai signori dello spread e' opportuno mandare un ultimo messaggio: approvando una nuova legge elettorale almeno in un ramo del Parlamento prima della pausa estiva, daremmo un segnale forte a chi dubita della stabilita' futura dell'Italia''.

Quella ''valutazione comune'' a cui fa cenno il leader dell'Udc come condizione per una fine anticipata della legislatura ripropone il problema se sia meglio esporre l'economia italiana ai rischi di una lunga campagna elettorale che inizierebbe a settembre per terminare ad aprile o accorciarne i tempi votando a novembre. Palazzo Chigi aveva nei giorni smentito l'idea che la prima ipotesi fosse addirittura auspicata da Monti, come riferito dal ''Corriere della Sera''.

Tuttavia tra i grandi interrogativi prima del voto resterebbe la riforma della legge elettorale su cui il presidente Giorgio Napolitano non perde occasione per insistere e su cui i partiti fanno fatica a trovare un accordo. Eugenio Scalfari, nel suo editoriale su ''Repubblica'' di ieri, rivela pero' che di elezioni anticipate avrebbero discusso Napolitano e Monti nella loro conversazione di qualche giorno fa al Quirinale. Sarebbe stato lo stesso presidente del Consiglio a dire a Napolitano che la ''strana maggioranza'' che sostiene il governo e' difficile da gestire e che le difficolta' potrebbero accentuarsi in autunno, quando la vigilia elettorale potrebbe accentuare i dissensi tra l'austerita' dei provvedimenti del governo e i partiti che lo sostengono chiamati a guadagnarsi consensi tra gli elettori.

Da qui l'interrogativo riferito da Scalfari su cui si sarebbero confrontati il Professore e Napolitano: non sarebbe meglio andare alle urne al piu' presto, dando al paese una maggioranza più compatta possibile e un governo che sia nelle condizioni di assumere decisioni il più rapidamente possibile? Le Camere andranno in vacanza solo dopo aver approvato spending review e decreto sviluppo - sostengono i fautori del voto anticipato - a settembre non ci sarebbero in agenda ulteriori provvedimenti in grado di far cambiare idea ai mercati e alla finanza internazionale sulla solidita' dell'economia italiana. Se Pd, Pdl e Udc, sostengono i pro-elezioni anticipate, firmassero una dichiarazione comune a favore degli impegni assunti in sede di Ue da rispettare anche nella prossima legislatura, un atto del genere sarebbe un toccasana per i mercati.