Maroni contro Bossi: chi non è d'accordo si accomodi

MILANO. ''La questione e' chiusa'' ribadisce Roberto Maroni, segretario della Lega Nord, a proposito della nuova sortita dell'ex leader Umberto Bossi che rivendica per se' il ruolo del capo della Lega e parla di piccoli cani che abbaiano ma non fanno paura. Maroni non replica direttamente. E per tutto il suo intervento serale alla festa della Lega a Venaria alle porte di Torino, non nomina il Senatur in nessuna occasione. Cosi' come invece sottolinea ripetutamente il termine ''concretezza'' quasi a segnarne l'allontanamento dalla vecchia gestione. Eppure alcune frasi del neosegretario sembrano proprio riferirsi a Bossi. ''Siamo tutti vincolati alle decisioni del congresso che decide cariche e linea politica - osserva Maroni -. Vorrei che tutti ci mettessimo a remare nella stessa direzione perche' chi rema contro non fa l'interesse della Lega, ma dei nemici della Lega. Non pretendo che tutti siano d'accordo. Si discute, ma se poi si decide di fare una certa cosa io voglio che tutti si mettano a fare quella cosa, e se non sei d'accordo - avverte Maroni - il mondo e' grande: prego accomodatevi, abbiamo tanti militanti, tanti giovani, non c'e' problema''. ''Basta con le menate interne, basta con le liti e le polemiche'', dice ancora. ''Abbiamo girato pagina - afferma Maroni - adesso guardiamo al futuro''. L'ex ministro dell'Interno tratteggia il nuovo corso anche con una battuta, sottolineando che i 'diamanti', in cui venivano investiti i finanziamenti pubblici al Carroccio, sono ora soltanto i militanti del Carroccio, i volontari. La nuova Lega vuole meno riti e piu' soluzioni. Attenzione alle imprese, e alle piccole soprattutto, con la richiesta di dimezzare il carico fiscale, la compensazione immediata di debiti e crediti nei confronti dello Stato, il commissariamento delle banche che non finanziano le aziende.

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