Londra: Mottola abbraccia il suo campione Gigi Mastrangelo

MOTTOLA (TA). C’era il pubblico delle grandi occasioni, venerdì sera, in piazza XX Settembre, per far festa a Gigi, il grande Gigi Mastrangelo, il numero 1 dell’Italvolley, che, agli ultimi giochi olimpici di Londra, ha guadagnato il bronzo.

Prima, un’accoglienza istituzionale, per il pallavolista 37enne, nel Palazzo Municipale, ove, ad attenderlo, c’erano il sindaco Luigi Pinto e la Giunta. Emozionato come sempre, quando fa ritorno nella terra che gli ha dato i natali, Gigi si è prestato a fotografi ed autografi, con quella semplicità ed umiltà che lo contraddistingue in ogni occasione. E la stessa medaglia di bronzo è passata per il collo del sindaco e di quanti, sia pure per qualche istante, hanno voluto assaporare il peso di quella conquista sofferta: “Due sono le medaglie da festeggiare – ha detto il gigante mottolese – quella di bronzo, che ti porta con fatica sul podio e l’oro, che ti rende un campione. Quella d’argento resta, comunque, il risultato di una sconfitta. Questa medaglia, pertanto, per me vale tanto quanto l’oro”.

La festa in suo onore, poi, è diventata popolare, in piazza XX Settembre, ove, tra centinaia e centinaia di persone, venute anche da altri paesi, al pallavolista mottolese è stata consegnata, dal sindaco, una targa in segno di riconoscimento e, per mano dell’assessore allo Sport Rosa Dalena, il crest della città, con, sul retro, le immagini più suggestive dei siti rupestri: chiese e cripte, ove, oggi, Gigi, come scherzosamente detto dalla giornalista Maria Florenzio, che ha presentato la serata, potrà entrarvi solo in ginocchio; e non certo per penitenza, ma per i suoi due metri e 2 centimetri di altezza, professionalità e … bellezza. E non è una caso che la sua imponenza fisica, i suoi pettorali, immortalati anche su “Diva e Donna” dal fotografo Cristian Castelnuovo, lo abbiano reso “lo sportivo più amato dalle donne italiane”.

Il prossimo obiettivo per Gigi? “Puntare alle Olimpiadi di Rio, nel 2016, quando avrò 41 anni. Se potrò, ci sarò. Oltre 350 presenze in nazionale sono tante, ma non troppe. Si continua a lavorare per il futuro. Ogni traguardo è da sprone a guardare avanti, con più tenacia e con quella caparbietà, che contraddistingue ogni mottolese”. “L’ambizione – ha detto Gigi – è necessaria, nella vita come nel lavoro per dare il meglio di se”. E, poi, un grazie al grande Giovanni D’Onghia, anch’egli mottolese, che, per primo, riuscì a percepire le grandi potenzialità di colui che sarebbe diventato “il miglior muro della pallavolo italiana”.

A fine serata, in una piazza gremita a dismisura, il sindaco Pinto e l’assessore Dalena hanno evidenziato come l’impegno di quest’Amministrazione Comunale sarà quello di facilitare la pratica del sport, vista anche la presenza di grandi campioni. Dal suo canto, Attilio Posa, il nuovo presidente del Volley Motula, ha ridato speranza alla pallavolo mottolese. “La nostra squadra – ha detto - riparte, ma non dalla B2. Resta, comunque, la soddisfazione di aver raggiunto la salvezza. L’importante è ricominciare”.