Camera: intercettazioni e forma di governo i nodi

di Redazione. Quello di settembre sarà per la Camera un mese ricco di punti interrogativi e nodi da sciogliere, che metteranno alla prova i già delicatissimi equilibri della maggioranza. E se l'Aula di Montecitorio riaprira' i battenti mercoledi' 5 alle 15 con il question time e la discussione di disegni di legge di ratifica di accordi internazionali, i temi piu' caldi, al rientro dopo le ferie, saranno sicuramente la giustizia, con il disegno di legge sull'utilizzo delle intercettazioni, e la riforma costituzionale (approdera' in commissione Affari costituzionali giovedi' 6), che introduce il semipresidenzialismo.

Novita' dovuta a un emendamento approvato in Senato con i voti della vecchia maggioranza berlusconiana (Pdl, Lega Nord e Coesione nazionale), che modifica l'articolo 83 della Costituzione introducendo il semipresidenzialismo e prevedendo l'elezione diretta a suffragio universale del Presidente della Repubblica.

Per quanto concerne il ddl intercettazioni, la deadline sara' il 19, quando la Corte Costituzionale decidera' sul conflitto di attribuzioni, sollevato dal Capo dello Stato nei confronti della Procura di Palermo, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta trattativa Stato-Mafia, per le decisioni assunte sulle intercettazioni di conversazioni telefoniche che vedono Giorgio Napolitano come interlocutore.

Dopo il responso, la Camera verosimilmente decidera' se riprendere in mano il vecchio ddl intercettazioni che da mesi giace a Montecitorio. E' da rilevare, inoltre, che il testo, frutto della mediazione della finiana Giulia Bongiorno, era stato a suo tempo stoppato da Silvio Berlusconi e sempre in questo stesso testo ci sono contenuti che il Pd ha bocciato. C'e' anche una seconda via, cioe' che sia il governo direttamente a presentare un suo testo alle Camere.

Sempre in tema giustizia, il ministro della Giustizia, Paola Severino, presentera' la sua versione della riforma forense. Il disegno di legge, infatti, da tre anni e mezzo vaga in Parlamento. E alla ripresa dei lavori, alla Camera, e' atteso il parere dell'esecutivo. Un parere che dara' indicazioni precise ai parlamentari e che soprattutto interverra' su quei punti (come per esempio il ritorno delle tariffe minime) in contrasto con le recenti liberalizzazioni introdotte dal governo Monti e con la riforma delle professioni.

Tra i temi caldi anche il ''caso Ilva'. In seduta congiunta, le commissioni Ambiente e Attivita' produttive, domani alle 15, esamineranno il decreto legge per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della citta' di Taranto.

Mese ricco di decisioni, dunque, per Monti e la precaria maggioranza al Governo, che dovrà dare quello sprint che finora non si è ancora visto e che tutti, a partire dall'opinione pubblica, richiedono.