Carosino: incontro di studi su Cristanziano Serricchio
CAROSINO (TA). Carosino-Taranto ha celebrato l’altro ieri, nella biblioteca del comune jonico, la figura di Cristanziano Serricchio, a poche settimane dalla sua scomparsa. L’incontro di studi è stato promosso dal Centro Culturale Comunic@re e dal CRS “F.Grisi”, col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Carosino e del Sindacato Libero Scrittori Italiani. In molti si sono chiesti il motivo per cui una piccola realtà come Carosino, si sia interessata a questo autore molto apprezzato tra gli “addetti ai lavori” e poco conosciuto tra la massa dei lettori, organizzando addirittura in prima nazionale una serata monotematica sull’autore. Ebbene, vi è un filo specifico che lega la cittadina jonica al poeta e scrittore dauno il quale, in visita alla vicina Grottaglie per un apposito incontro con studenti e docenti, fece tappa e sostò a Carosino in quella che fu una delle ultimissime uscite (se non proprio l’ultima). E’ una delle tante memorie rammentate nella serata da due testimoni d’eccellenza come Piefranco Bruni e Silvano Trevisani, entrambi conoscenti diretti di Serricchio. Alla presenza di un folto e qualificato pubblico che ha gremito la sala, entrambi gli ospiti sono andati al di là del semplice intervento critico e dell’analisi interpretativa del lavoro prodotto dal Nostro, spingendosi a toccare le corde dell’amicizia e degli aneddoti avuti con Cristanziano Serricchio. Bruni ne ha esaltato la “mediterraneità”, ricordando il magico intreccio della sua parola al volo dei gabbiani della sua terra e del suo mare, che ne hanno fatto un camminatore tra i linguaggi e tra le civiltà. Come rivelato appunto dal romanzo “L’Islam e la Croce”, che rimanda inevitabilmente al viaggio e al ritorno, in quel mare che se da un lato può dividere, dall’altro ha sempre rappresentato l’“area di contatto” per eccellenza, un luogo d’incontro non solo tra diverse civiltà ma anche tra Islam e Cristianesimo, tra Oriente e Occidente. Altrettanto intenso è stato l’intervento portato da Silvano Trevisani il quale, tra l’altro, ha parlato a larghe mani dell’incontro jonico con Serricchio, preparato al Liceo Moscati di Grottaglie. Più che soffermarsi sul pensiero poetante di Serricchio, anche Trevisani ha parlato dell’uomo Cristanziano, dei suoi amori letterari e familiari e della sua semplicità d’essere, che ha permesso al Nostro di attraversare quasi indenne da condizionamenti esterni, tutto il novecento letterario italiano. Cristanziano Serricchio è stato un grande non soltanto nel panorama poetico-letterario italiano, ma anche come uomo, riuscendo ancora ad emozionarsi per le piccole cose. Uno degli episodi - ha raccontato Trevisani - di quelli che fanno capire subito l’indole di una persona, risale proprio alla sua visita al liceo Moscati di Grottaglie. Stranamente interessati, gli studenti erano stati preparati con apposito percorso di studio all’incontro, producendo delle particolari slides attraverso un filmato power point. L’iniziativa ebbe tanto successo che emozionò Serricchio al punto tale che volle ricevere una copia di quanto realizzato dagli studenti. Nel corso della serata carosinese, Serricchio è stato ricordato anche attraverso la lettura, eseguita dalla prof.ssa Marilena Cavallo, di alcuni brani tratti dalle opere e dai romanzi dell’autore, i quali rivelano una volta di più la profondità poetica dell’autore e quella visione spirituale dell’esistenza tipica di Serricchio. Su questo aspetto si è brevemente soffermato anche il coordinatore della serata Floriano Cartanì. E’ una fede in Dio, ha precisato Cartanì, che non si ferma ai momenti di sconforto e alla dolente malinconia dei nostri giorni o al venir meno delle persone care, ma si sublima sempre nell’oltre, perché è una fede nel Risorto la quale, nell’epilogo, celebra la sua vittoria. Un pensiero limpido e coinvolgente, lasciatoci dell’eredità letteraria e spirituale di Cristanziano Serricchio, di quelli che danno ragione dell’intera opera del Nostro e che lo hanno portato ad affermare che:” Il tempo non esiste. Il pensiero e la fede annullano le distanze. Ci unisce la vita nel mistero della luce che l’anima”.
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