La denuncia della Cgil: uno su 3 dei nuovi disoccupati europei è italiano
ROMA. Un terzo dell'incremento della disoccupazione europea e' trainato dall'Italia. E' il dato che emerge da uno studio Ires Cgil. "Da marzo 2012 il tasso di disoccupazione formale italiano e' piu' alto di quello della Ue a 27. Nell'ultimo anno la crescita della nostra disoccupazione e' addirittura molto piu' accentuata rispetto all'Europa. Fra gennaio e luglio 2012 l'aumento dei disoccupati in Italia (+292.000) ha rappresentato un terzo dell'intero incremento complessivo europeo (+ 881.000)". Lo sostengono Raffaele Minelli, presidente dell'Ires Cgil e Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio.Per ottenere queste informazioni, l'Ires - utilizzando i dati trimestrali dell'Istat - ha messo a confronto la dinamica della disoccupazione in Italia e in Europa. Si e' a lungo sostenuto, basandosi solo sui dati dei disoccupati "formalmente riconosciuti" e non tenendo in alcun conto l'enorme area della inattivita', che l'Italia si trovava in una situazione di vantaggio rispetto all'Europa. Questa differenza e' ormai superata e come si vede l'aumento dei disoccupati in Italia e' ora molto piu' forte della media europea.
"Risulta evidente - spiegano Minelli e Fammoni - come l'andamento della crisi e le scelte fatte per contrastarla producano in Italia un netto peggioramento, con effetti insopportabilmente negativi sull'occupazione. Dato che comporta un primo giudizio severo e negativo sull'operato del Governo".
L'inattivita' e' un fenomeno molto piu' diffuso nel nostro pese rispetto al resto dell'Europa, dentro al quale si trova una parte rilevante di esclusi dal mondo del lavoro non formalmente riconosciuti come disoccupati. Sarebbe altrimenti inspiegabile un tasso di disoccupazione nella media e un tasso di occupazione molto piu' basso di quello europeo.