Legge elettorale: prove d'intesa tra Pdl e Pd

di Redazione. Nella camera alta del Senato riflettori tutti puntati sulla riforma elettorale. Alle 12 il presidente della commissione Affari costituzionali, Carlo Vizzini, incontrera' Renato Schifani, presidente di Palazzo Madama, per informarlo sullo stato del confronto tra i partiti.

Ancora intorno alle 14 ci sara' la riunione dell'Ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali.

Infine, si riunira' intorno alle 16 il Comitato ristretto che da tempo si confronta sul merito della riforma. Dopo aver sparso ottimismo nelle settimane agostane sulla possibilita' di un'intesa, ora la situazione tra Pdl e Pd sembra tornata improvvisamente al punto di partenza.

Ognuno dei due contendenti attende un segnale di disponibilita' dall'altro. Il partito di Angelino Alfano non vuole rinunciare alle preferenze, mentre quello di Pier Luigi Bersani punta i piedi sulla richiesta che l'eventuale premio di maggioranza vada alla coalizione vincente e non al partito che prende piu' voti.

Gaetano Quagliariello, senatore del Pdl che ha guidato le trattative con Pd e Udc sulla riforma elettorale, non esclude ''una legge di compromesso'' all'uscita del tunnel. Oggi si tratta di verificare se lo stallo e' dovuto ad atteggiamenti tattici (il Pdl non voleva chiudere in fretta un accordo per evitare il rischio di voto anticipato) o se le divergenze sono davvero tornate al punto di partenza.

Le indiscrezioni parlano di una proposta che punterebbe a mettere il Pd con le spalle al muro: l'ipotesi che il 50% dei parlamentari venga eletto in collegi uninominali, mentre il resto con preferenze in apposite liste regionali.

Non si esclude l'eventualita' inoltre che possa esserci nelle prossime ore un nuovo richiamo di Napolitano alle forze politiche affinche' sblocchino la situazione. La riunione odierna del Pdl e' stata fissata per discutere della ripresa dei lavoratori parlamentari (oggi riapre l'Aula della Camera, domani quella del Senato) e in particolare delle questioni prioritarie dal punto vista legislativo, a iniziare da quelle che investono la giustizia come il ddl anticorruzione e il ddl sulla regolamentazione delle intercettazioni.

Ma il tema della riforma elettorale e' ritenuto centrale da Silvio Berlusconi per decidere il suo ritorno in campo alla guida del Pdl nella campagna elettorale. All'interno del Pdl resta la divisione tra gli ex An che chiedono il reinserimento delle preferenze e gli ex Forza Italia che invece sarebbero disposti a cedere su questo punto alle richieste del Pd che preferisce il metodo di elezione fondato sui collegi uninominali.

Berlusconi chiede una posizione unitaria come condizione per ricostruire l'identita' del centrodestra. L'ex premier attenderebbe solo il via libera sulla legge elettorale per ricandidarsi alla guida del suo partito.

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