llva: stop rifornimento materie prime. "Non chiudete gli altoforni"

TARANTO. I custodi giudiziari degli impianti dell'Ilva di Taranto sottoposti a sequestro giudiziario hanno notificato all'azienda una direttiva che dispone il blocco dello sbarco dalle navi delle materie prime destinate al parco minerali e alla produzione di acciaio.

I parchi minerari, essendo 'open air', consentono la diffusione delle polveri ritenute tra i primi responsabili dell'inquinamento.

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L'azienda ha annunciato che chiedera' una proroga per dilazionare l'esecutivita' del provvedimento.

''Se si fermano gli altoforni, si ferma tutto il resto. Basta bloccare un solo anello per spezzare la catena''. Lo dice il segretario della Uilm di Taranto, Antonio Talo', a proposito del blocco disposto dai custodi giudiziari al rifornimento di materie prime destinate al parco minerali.

''Gli impianti - aggiunge Talo' - possono rimanere in marcia al massimo 15 o 20 giorni, dico anche un mese, ma non di più''.

"STOP CARICO MATERIE PRIME NON E' BLOCCO" - La sospensione del carico di materie prime in entrata allo stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, disposta ieri sera dai custodi giudiziari degli impianti dell'area a caldo sequestrati, non costituisce un vero e proprio blocco ma servira' a ridurre le giacenze e quindi l'altezza dei parchi minerali, in modo da far diminuire anche lo spolverio nell'aria. E' quanto fanno sapere dall'ufficio legale dell'Ilva.
La disposizione ha l'obiettivo di ''consentire la riduzione dei cumuli stoccati''.