No triv: Vendola, Clini e Introna incontrano delegazione

BARI. “Apprezzo molto il Ministro Clini che si è confrontato qui, oggi, sulla base di una sollecitazione del Presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna che a sua volta ha raccolto le sollecitazioni della rete. L’unica cosa che io contesto al Ministro Clini non è l’obbligo dell’autorizzazione, bensì la risposta agnostica. Il tema delle contraddizioni della crisi ambientale è un tema che viene evocato dalle popolazioni, e anche da una parte della comunità scientifica, e forse rispetto alla dittatura dei combustibili fossili sul mercato energetico mondiale, bisognerebbe rispondere in maniera più innovativa. Io mi aspetto da qualunque classe dirigente una risposta nel merito e non semplicemente la risposta che la procedura ci impone. E’ una risposta talmente giusta che abbiamo spostato sulla politica l’interlocuzione”.

Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro svoltosi questo pomeriggio a Bari tra il Ministro Clini, il Presidente del Consiglio regionale Introna e le associazioni ambientaliste insieme con una delegazione della rete No triv, del comitato No petrolio Sì energie rinnovabili e dei sindaci del Gargano.

Per Vendola “è abbastanza paradossale che tutte le espressioni politiche locali, con i parlamentari, siano insieme a difendere il territorio e poi invece in Parlamento non accada niente”.

“Si discuta e si avvii una iniziativa di modifica legislativa in Parlamento – ha detto Vendola - se non lo facciamo ora a fronte della crisi ambientale e della prospettiva che la green economy ci dà di liberarci dalla vecchia dittatura dei combustibili fossili, quando lo faremo?”.

Vendola ha poi ricordato di aver scritto ai segretari dei partiti presenti in Parlamento (Casini, Bersani, Alfano, Di Pietro, Fini) perché “assecondino una iniziativa parlamentare che inibisca e fermi la catena delle autorizzazioni”.

“Il Parlamento – ha aggiunto Vendola - deve discutere con meno sciatteria e distrazione di queste questioni, perchè sono nella disponibilità del legislatore, le modifiche che impongono necessariamente un cambiamento di atteggiamento”.

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