Francavilla Fontana: tassi usura sino a 462%, due in manette
FRANCAVILLA FONTANA. Ancora un caso di usura dal Brindisino. Rispetto a un prestito iniziale di 10mila euro, concesso a novembre del 2010, hanno chiesto interessi usurari di oltre 65mila euro alla data del 19 gennaio 2012, con un tasso del 462% su base annua. I carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, emesso dal pm, due persone a San Pancrazio salentino e Mesagne con le accuse di concorso in usura ed estorsione continuate e aggravate dal rilevante danno economico e dall'aver approfittato dello stato di bisogno della vittima, un imprenditore.
L'operazione e' stata denominata 'Last Cash'. E' stato un imprenditore di Erchie, con la sua denuncia presentata alla Procura della repubblica, a far partire l'inchiesta. A seguito di alcune difficolta' economiche, l'uomo ha subito nel tempo, numerosi episodi estorsivi dovuti ai prestiti usurari da parte degli arrestati, che si spalleggiavano a vicenda, anche se talvolta agivano in modo distinto.
Tra gli episodi ricostruiti dalle indagini la consegna, ovviamente non spontanea, di un'Audi A3 di proprieta' della vittima. Addirittura, negli ultimi tempi, si erano fatti promettere le ulteriori somme di 24.000 euro complessivi. Ormai l'imprenditore era in uno stato di profonda prostrazione.
Inoltre, e' emerso che avrebbero usato reiteratamente violenza e minaccia nei confronti delle vittime del reato per ottenere la consegna delle somme, poi effettivamente corrisposte, e di quelle promesse. Prima che intervenissero le indagini dei carabinieri sono stati ricostruiti numerosi episodi di violenza e minaccia: a maggio 2012 la vittima e' stata picchiata selvaggiamente anche avvalendosi di un bastone in legno e di un tira pugni. In una occasione per la violenza delle botte subite, addirittura, ha riportato la rottura di due costole.
Ad agosto, uno dei due, pur di convincerlo sulla consistenza delle minacce, gli ha mostrato una pistola che nascondeva nei pantaloni, l'avrebbe fatta tintinnare e si sarebbe vantato di essere parente con un noto pregiudicato della Sacra Corona Unita. Addirittura nei primi giorni di settembre la vittima ha subito la minaccia di una incursione in casa con una pala meccanica, se non avesse pagato entro il 14 settembre. La denuncia dell'imprenditore risale al 28 agosto scorso.
Gli inquirenti in un mese hanno ricostruito la vicenda grazie a pedinamenti, intercettazioni, riprese audio video e riscontri documentali sugli interessi versati dalla vittima.
L'operazione e' stata denominata 'Last Cash'. E' stato un imprenditore di Erchie, con la sua denuncia presentata alla Procura della repubblica, a far partire l'inchiesta. A seguito di alcune difficolta' economiche, l'uomo ha subito nel tempo, numerosi episodi estorsivi dovuti ai prestiti usurari da parte degli arrestati, che si spalleggiavano a vicenda, anche se talvolta agivano in modo distinto.
Tra gli episodi ricostruiti dalle indagini la consegna, ovviamente non spontanea, di un'Audi A3 di proprieta' della vittima. Addirittura, negli ultimi tempi, si erano fatti promettere le ulteriori somme di 24.000 euro complessivi. Ormai l'imprenditore era in uno stato di profonda prostrazione.
Inoltre, e' emerso che avrebbero usato reiteratamente violenza e minaccia nei confronti delle vittime del reato per ottenere la consegna delle somme, poi effettivamente corrisposte, e di quelle promesse. Prima che intervenissero le indagini dei carabinieri sono stati ricostruiti numerosi episodi di violenza e minaccia: a maggio 2012 la vittima e' stata picchiata selvaggiamente anche avvalendosi di un bastone in legno e di un tira pugni. In una occasione per la violenza delle botte subite, addirittura, ha riportato la rottura di due costole.
Ad agosto, uno dei due, pur di convincerlo sulla consistenza delle minacce, gli ha mostrato una pistola che nascondeva nei pantaloni, l'avrebbe fatta tintinnare e si sarebbe vantato di essere parente con un noto pregiudicato della Sacra Corona Unita. Addirittura nei primi giorni di settembre la vittima ha subito la minaccia di una incursione in casa con una pala meccanica, se non avesse pagato entro il 14 settembre. La denuncia dell'imprenditore risale al 28 agosto scorso.
Gli inquirenti in un mese hanno ricostruito la vicenda grazie a pedinamenti, intercettazioni, riprese audio video e riscontri documentali sugli interessi versati dalla vittima.
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