Crisi: Istat, fiducia consumatori mai così giù
BARI. La fiducia dei consumatori italiani e' scesa al minimo storico a dicembre, mentre le retribuzioni restano pressoche' ferme e 3,7 milioni di lavoratori attendono il rinnovo del contratto. E' la nuova istantanea della crisi scattata dall'Istat, che dipinge pero' un'Italia che sembra iniziare a guardare al futuro con maggiore ottimismo.
L'indice che misura la fiducia dei consumatori in merito alla propria situazione personale, segnala l'istituto di statistica, questo mese e' sceso da 90,9 a 90,7 punti, il livello piu' basso dal 1996, quando sono iniziate le serie storiche. Si risolleva invece dal minimo di sempre l'indice riferito al clima economico, che sale da 69,7 a 72,9 punti.
Migliorano inoltre sia i giudizi che le aspettative sulla situazione economica dell'Italia (da -133 a -132 e da -64 a -60 i relativi saldi). Sono inoltre in calo le attese sulla disoccupazione (da 113 a 104 il saldo). A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord-est, al centro e nel Mezzogiorno, mentre diminuisce nel Nord-ovest.
Rimangono intanto quasi invariate le retribuzioni, che a novembre risultano in crescita dello 0,1% rispetto al mese precedente. Si registra pero' un incremento dell'1,6% rispetto all'analogo mese del 2011.
Nei dettagli, le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
A continuare a crescere a ritmo preoccupante e' invece il ricorso delle aziende alla cassa integrazione guadagni. Nel terzo trimestre, le imprese dell'industria hanno utilizzato 68,1 ore di Cig ogni mille ore lavorate, con un incremento di 23,3 ore ogni mille rispetto allo stesso trimestre del 2011.
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