E' tutto pronto per la Focara in diretta
LECCE. E' tutto pronto per la diretta del magico spettacolo della Focara. Le dirette del lunedì su Tradiradio sono i momenti in cui la Rete fa il punto della situazione sulle progettualità in atto, incontra i suoi protagonisti nazionali ed euro mediterranei, approfondisce le attività intervistando i Testimoni della Cultura Popolare, incontrando volta per volta tutti i Patrimoni Cultura entrati in Rete, percorre tutta la Penisola Italiana e tutto il bacino del Mediterraneo indagando le azioni in atto di promozione e trasmissione delle Culture Popolari.
Nel 2013, come ogni anno a Novoli, in onore di Sant'Antonio Abate, patrono del paese, la "festa del fuoco", un avvenimento che richiama, per la sua singolarità, migliaia di visitatori e pellegrini da ogni parte della provincia.
La storia della Comunità novolese è fortemente caratterizzata dai riti della sua festa più grande legata al culto di Sant'Antonio Abate e la "fòcara", che inizia il 7 dicembre e finisce il 18 di gennaio con i suoi giorni più fragorosi del 16 e 17 gennaio.
La festa è completa, ricca di moltissimi avvenimenti, soprattutto del rito pagano, di più intensa partecipazione popolare, che prevede l'accensione di un grande falò, "la fòcara" (20 metri di diametro e 25 di altezza). La presenza di tale evento ha consolidato la festa novolese che si è evoluta senza soluzione di continuità in un tempo, ormai ultracentenario.
La "fòcara", nasce dunque come prima forma di devozione al santo del fuoco e la sua forma diviene con gli anni una vera e propria "passione novolese", testimoniata dalla formazione di consolidati comitati per i festeggiamenti.
CHE COS’E’ LA RETE ITALIANA DI CULTURA POPOLARE - Fin dalla sua nascita la Rete italiana di Cultura Popolare opera per la ricerca, la valorizzazione e la riproposizione delle culture dei territori e dei diversi modelli di socialità.
Gli obiettivi della Rete sono principalmente:
Fare emergere le culture nelle loro diversità e creare le condizioni perché siano riconosciute come imprescindibile patrimonio culturale del Paese;
Operare affinché tale patrimonio sia raggiungibile facilmente dalle nuove generazioni, in quanto una risorsa socioculturale essenziale alla crescita delle nuove comunità
Riproporne, di tali culture, i valori, le ri-letture e la capacità di innovazione, sia nei linguaggi che nelle forme espressive.
Incontrare le diversità in un processo di convivenza positiva, pensando ad una dimensione “glocale” delle politiche socio-culturali
“ La Rete è presente e attiva oggi nella maggior parte del territorio italiano e accoglie al suo interno buona parte di quelle istituzioni – Enti Locali, istituzioni Culturali, associazioni di volontariato e culturali – che hanno saputo lavorare insieme realizzando un’ideale comunità di pensiero fondata sul quel rinato senso di Comunità al quale sentiamo di aver dato un forte contributo. E proprio i rituali sociali – antichi e moderni – che in questi anni sono stati il nostro oggetto di ricerca, valorizzazione e proposta, divengono l’esplicitazione di quell’ideale che ci sostenne nella creazione di un polo d’attenzione per la Cultura Popolare: che la memoria è collettiva quando costituisce un sistema vitale e riconosciuto dalla comunità umana. Dunque, mantenere la Memoria è impresa collettiva e la responsabilità della sua salvaguardia e della sua valorizzazione deve essere percepita come un vero dovere sociale.
La capacità della Rete è stata quella di aver intercettato per prima, e ancora oggi ne detiene il primato, la necessità di mettere a sistema una materia che, per sua stessa natura, si avvaleva di un metodo cognitivo non fondato sulla scrittura o su altre forme di memoria materiale, delegando all’apprendere a memoria il passaggio dei saperi da una generazione all’altra.” Ugo Perone - Presidente Rete Italiana di Cultura Popolare.
Nel 2013, come ogni anno a Novoli, in onore di Sant'Antonio Abate, patrono del paese, la "festa del fuoco", un avvenimento che richiama, per la sua singolarità, migliaia di visitatori e pellegrini da ogni parte della provincia.
La storia della Comunità novolese è fortemente caratterizzata dai riti della sua festa più grande legata al culto di Sant'Antonio Abate e la "fòcara", che inizia il 7 dicembre e finisce il 18 di gennaio con i suoi giorni più fragorosi del 16 e 17 gennaio.
La festa è completa, ricca di moltissimi avvenimenti, soprattutto del rito pagano, di più intensa partecipazione popolare, che prevede l'accensione di un grande falò, "la fòcara" (20 metri di diametro e 25 di altezza). La presenza di tale evento ha consolidato la festa novolese che si è evoluta senza soluzione di continuità in un tempo, ormai ultracentenario.
La "fòcara", nasce dunque come prima forma di devozione al santo del fuoco e la sua forma diviene con gli anni una vera e propria "passione novolese", testimoniata dalla formazione di consolidati comitati per i festeggiamenti.
CHE COS’E’ LA RETE ITALIANA DI CULTURA POPOLARE - Fin dalla sua nascita la Rete italiana di Cultura Popolare opera per la ricerca, la valorizzazione e la riproposizione delle culture dei territori e dei diversi modelli di socialità.
Gli obiettivi della Rete sono principalmente:
Fare emergere le culture nelle loro diversità e creare le condizioni perché siano riconosciute come imprescindibile patrimonio culturale del Paese;
Operare affinché tale patrimonio sia raggiungibile facilmente dalle nuove generazioni, in quanto una risorsa socioculturale essenziale alla crescita delle nuove comunità
Riproporne, di tali culture, i valori, le ri-letture e la capacità di innovazione, sia nei linguaggi che nelle forme espressive.
Incontrare le diversità in un processo di convivenza positiva, pensando ad una dimensione “glocale” delle politiche socio-culturali
“ La Rete è presente e attiva oggi nella maggior parte del territorio italiano e accoglie al suo interno buona parte di quelle istituzioni – Enti Locali, istituzioni Culturali, associazioni di volontariato e culturali – che hanno saputo lavorare insieme realizzando un’ideale comunità di pensiero fondata sul quel rinato senso di Comunità al quale sentiamo di aver dato un forte contributo. E proprio i rituali sociali – antichi e moderni – che in questi anni sono stati il nostro oggetto di ricerca, valorizzazione e proposta, divengono l’esplicitazione di quell’ideale che ci sostenne nella creazione di un polo d’attenzione per la Cultura Popolare: che la memoria è collettiva quando costituisce un sistema vitale e riconosciuto dalla comunità umana. Dunque, mantenere la Memoria è impresa collettiva e la responsabilità della sua salvaguardia e della sua valorizzazione deve essere percepita come un vero dovere sociale.
La capacità della Rete è stata quella di aver intercettato per prima, e ancora oggi ne detiene il primato, la necessità di mettere a sistema una materia che, per sua stessa natura, si avvaleva di un metodo cognitivo non fondato sulla scrittura o su altre forme di memoria materiale, delegando all’apprendere a memoria il passaggio dei saperi da una generazione all’altra.” Ugo Perone - Presidente Rete Italiana di Cultura Popolare.
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