Ilva: Comitato Donne, tradito mandato con tarantini per interessi economici
TARANTO. "Ancora una volta chi ha l'obbligo di tutelare la salute dei tarantini con la complicita' di chi e' delegato a tutelare i diritti dei lavoratori ha scelto di tradire il proprio mandato per difendere, ancora una volta, gli interessi economici di un'Azienda la cui proprieta' e' accusata di gravi crimini oltre agli interessi delle banche che in questo 'gioco' hanno un ruolo rilevante e non sottovalutabile". Lo scrive il Comitato delle Donne per Taranto a proposito delle posizioni e dei commenti sulla riunione di ieri sera a Palazzo Chigi a Roma tra governo, parti sociali, azienda ed enti locali sulla questione Ilva.
"Si spaccia la decisione di dissequestrare il prodotto finito dell'Ilva - aggiunge il Comitato - come un atto di 'assoluto rispetto della Magistratura e nell'intento comune e prioritario di tutelare ambiente e salute dei lavoratori e cittadini di Taranto'. E' necessario che tutti sappiano che, al contrario, e' un chiaro tentativo di cambiare le regole del giudizio costituzionale perche', per ragioni di ordine processuale, qualora la Magistratura dovesse togliere i sigilli alle merci sequestrate, in ottemperanza al decreto 'salva Ilva' del Governo, la questione di costituzionalita' dello stesso diventebbe inammissibile rendendo cosi' inefficace il lavoro della magistratura".
"Noi, del Comitato Donne per Taranto - continua il comunicato - a questo gioco al massacro non ci stiamo. Rigettiamo i tentativi del Governo di continuare a delegittimare l'azione di legalita' in atto a Taranto e sosteniamo con forza il percoso intrapreso dalla magistratura, consapevoli che sia l'unico in grado di tutelare la nostra salute. Invitiamo, inoltre, la cittadinanza a non lasciarsi ingannare da chi continua, in modo subdolo e mascherato, a svendere la nostra vita con atteggiamenti ambigui e atti criminali. La legalita' - conclude il Comitato - va difesa senza sconti e senza mezze misure per nessuno".
"Si spaccia la decisione di dissequestrare il prodotto finito dell'Ilva - aggiunge il Comitato - come un atto di 'assoluto rispetto della Magistratura e nell'intento comune e prioritario di tutelare ambiente e salute dei lavoratori e cittadini di Taranto'. E' necessario che tutti sappiano che, al contrario, e' un chiaro tentativo di cambiare le regole del giudizio costituzionale perche', per ragioni di ordine processuale, qualora la Magistratura dovesse togliere i sigilli alle merci sequestrate, in ottemperanza al decreto 'salva Ilva' del Governo, la questione di costituzionalita' dello stesso diventebbe inammissibile rendendo cosi' inefficace il lavoro della magistratura".
"Noi, del Comitato Donne per Taranto - continua il comunicato - a questo gioco al massacro non ci stiamo. Rigettiamo i tentativi del Governo di continuare a delegittimare l'azione di legalita' in atto a Taranto e sosteniamo con forza il percoso intrapreso dalla magistratura, consapevoli che sia l'unico in grado di tutelare la nostra salute. Invitiamo, inoltre, la cittadinanza a non lasciarsi ingannare da chi continua, in modo subdolo e mascherato, a svendere la nostra vita con atteggiamenti ambigui e atti criminali. La legalita' - conclude il Comitato - va difesa senza sconti e senza mezze misure per nessuno".
