Circo senza animali, prosegue battaglia Guido
BARI. “Da diverso tempo lo spettacolo circense è messo sotto accusa dall'accresciuta sensibilità dei cittadini nei confronti dei diritti degli animali, sensibilità divenuta ormai vera e propria acquisizione culturale. Questo nonostante il circo sia apprezzabile per i contenuti artistici rappresentati da clown, giocolieri, acrobati, trapezisti e illusionisti. Succede spesso, in effetti, che gli animali, per la loro intera esistenza, siano obbligati in angusti spazi, trasportati all’interno di veri e propri container in condizioni non proprio adeguate, in molti casi con l'ausilio di mezzi coercitivi, e siano costretti ad seguire a comando, sotto il giogo della frusta, esercizi contrari alla loro natura. Non è questo il caso del Circo di Marina Orfei, appena attendato in città , o almeno spero che non lo sia, ma comunque è mio dovere porre l’attenzione su determinati aspetti.Il fatto che il Parlamento italiano, di recente, con la proposta di legge dell’on. Gabriella Giammanco (Pdl) dal titolo “Norme per la graduale dismissione dell’uso di animali da parte dei circhi e per il sostegno dello spettacolo circense” stia finalmente mettendo mano alla materia è un segnale importante di apertura, sulla scia peraltro già tracciata a livello europeo; sono 15, infatti, i paesi che totalmente o parzialmente vietano che si esibiscano animali nei circhi. In Francia ed Inghilterra, ad esempio, il circo senza animali è una realtà , ma anche nel nostro Paese si incominciano a muovere i primi passi. Pensiamo alla Regione Emilia Romagna che ha adottato una delibera di giunta in tal senso, o alla sentenza del Tar Lazio che ha respinto il ricorso presentato dal circo 'Amedeo Orfei di Lino Orfei' che chiedeva l’annullamento del regolamento a tutela e rispetto degli animali del Comune di Ciampino. O, ancora, senza andare troppo lontano, non possiamo ignorare il buon esempio che arriva dal Comune di Galatina o da quello di Brindisi.
Mi auguro che clown, maghi, acrobati e trapezisti tornino alla ribalta, per un circo più etico e più poetico. E che lo splendido esempio del circo più grande e famoso di tutti i tempi, il canadese Cirque du Soleil, il quale non ha mai utilizzato animali, possa essere preso come modello da un numero sempre più numeroso di compagnie.
Non riesco a capire come l’Ufficio Stampa Orfei possa aver definito “calunniose e diffamanti” alcune mie dichiarazioni che giammai si sono riferite a qualche compagnia in particolare, tanto meno al loro circo. E mi rammarica prendere atto dei loro attacchi secondo cui sarei stato definito “incompetente e ignorante in materia”. Con ogni probabilità sono loro che dovrebbero aprire gli occhi e volgere uno sguardo attento a quello che sarà il futuro della tradizione circense, visti i risultati in materia di regolamentazione giuridica ottenuti negli altri paesi e in moltissime città italiane. L’Italia con i suoi cento circhi, rappresenta uno dei paesi europei con la più alta concentrazione di spettacoli circensi. Eppure si tratta di uno spettacolo in costante declino: gli incassi diminuiscono, il pubblico si allontana perché ha iniziato a considerarlo uno spettacolo altamente diseducativo, soprattutto per i bambini, che lo vedono come una vera e propria sopraffazione del più forte nei confronti del più debole, dell’uomo sugli animali. Se si vogliono far conoscere veramente gli animali ai bambini, è meglio far vedere loro dei documentari, leggere dei libri o navigare su internet. Un’altra soluzione è quella di prenotare una visita guidata presso un centro per la tutela e il recupero della fauna, dove spesso finiscono gli animali sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato per maltrattamento negli zoo e nei circhi.
Gli animali dei circhi non hanno nulla in comune con i loro simili che vivono in natura: completamente sottratti al loro habitat naturale, privati nel modo più violento delle loro esigenze biologiche ed etologiche, ridotti ad automi e ridicolizzati per il nostro divertimento, conoscono solo la tristezza e il terrore. Gli animali vengono mortificati in tutti modi per essere assoggettati alla volontà dell’uomo. Dietro gli esercizi dello spettacolo circense si nascondono mesi di privazioni, maltrattamenti e sofferenze.
Ignorerò le accuse del circo di Marina Orfei, forte del sostegno delle associazioni animaliste leccesi che mi hanno già comunicato il loro pieno e totale appoggio in questa battaglia e andrò avanti con l’iter avviato in Consiglio Comunale e che ha già visto l’approvazione della mozione del Consigliere Daniele Montinaro, capogruppo della compagine Grande Lecce, presentata durante l’ultima seduta.
Se Lecce si propone come punto di riferimento culturale non solo nel panorama regionale, ma in quello nazionale ed europeo non può accogliere di buon grado chi sfrutta queste povere bestie per diletto.
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