Politiche: Parlamento diviso in due, boom Grillo. Schulz, messaggio da rispettare

Italia divisa al voto: Senato al pdl, Camera al Pd. Boom di Beppe Grillo
BRUXELLES. Sarà il leader M5S Beppe Grillo ad andare da Napolitano per le consultazioni. Lo ha detto lui stesso ai cronisti a Genova. "La Costituzione? Non è perfettissima". Cosa dirà a Napolitano? "Bé, devo vedere. Sono personaggi che fanno parte della storia".

Aspetta che crolli tutto? "No, è già crollato tutto".
"Noi non siamo contro il mondo. Vedremo riforma per riforma, legge su legge. Se ci sono proposte che rientrano nel nostro programma, le valuteremo", ha aggiunto Grillo.

"Adesso faranno quello che c'era prima, ovvero il Pdl insieme al Pd meno elle. Andranno avanti al massimo un anno. Tenteranno il governissimo. Noi lo impediremo" ha aggiunto Beppe Grillo.

BERSANI A GRILLO: CI DICA COSA VUOLE - "E' chiaro che chi non riesce a garantire governabilità non può dire di aver vinto. Non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi e questa è la nostra delusione". Così Pier Luigi Bersani.

Pier Luigi Bersani
"Questa cosa non avverrebbe in altri Paesi dove un voto del genere avrebbe garantito comunque la governabilità. Per noi non è così e credo che da questo si capirà chi ha voluto impedire la riforma della legge elettorale, non certo noi".
"C'é stato un rifiuto della politica così come si è presentata in questi anni, di istituzioni inefficienti e di una politica apparsa moralmente non credibile".

"Ammonisco su un punto, il bicchiere va letto dai due lati noi siamo stati un punto di tenuta'' ha aggiunto Bersani.
Il voto italiano è "un messaggio da rispettare", il cui senso è che le politiche di tagli unilaterali imposte dall'Europa come via ritrovare crescita e fiducia dei cittadini "si sono dimostrate false" tanto che "la gente ha dimostrato la sua insoddisfazione". E' la valutazione di Martin Schulz sulle elezioni. Per il presidente del Parlamento europeo è stato "un voto contro l'ideologia che col risanamento di bilancio riparte automaticamente la fiducia di investitori e cittadini".

NAPOLITANO - Il presidente Napolitano, avvicinato dai giornalisti al suo arrivo a Monaco di Baviera, ha chiesto comprensione ai cronisti premettendo di voler fare ''una sola dichiarazione''. ''Il presidente della Repubblica puo' solo attendere con egual rispetto per tutti che le forze politiche rappresentate in Parlamento facciano le loro riflessioni alla luce del risultato delle elezioni e - ha aggiunto - gliele riferiscano in occasione delle consultazioni''.

''Sono qui all'indomani di elezioni molto attese nel mio paese e ho mantenuto - ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un breve discorso a Monaco di Baviera - il mio programma perche' sono assolutamente sereno e perche' quando il popolo sovrano si esprime il capo dello Stato deve solo riflettere e lasciar riflettere i rappresentanti delle forze politiche in Parlamento''.
ALFANO - ''Non c'e' nessuna porta da chiudere perche' nessuno a Bersani ha chiesto di aprirla. Se vuole collaborare con i grillini faccia pure. Vediamo dover porteranno il paese''. Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano.

SCHULZ - "L'Ue prende atto del risultato delle elezioni ed ha piena fiducia nel processo democratico. L'Italia è uno dei grandi Paesi fondatori e lavoreremo assieme per rilanciare la crescita e la creazione di impiego in Italia", così il portavoce della Commissione stamani commentando le elezioni.

Olli Rehn
REHN: NAPOLITANO TROVERA' SOLUZIONE - ''Gli italiani hanno fatto la loro scelta democratica, ora il quadro e' complesso ma abbiamo fiducia nelle istituzioni e nell'abilita' del presidente Napolitano di trovare una soluzione rapida che assicuri all'Italia di affrontare le sfide che ha di fronte'': lo ha detto il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn.

IL VOTO FINALE - La coalizione di centrosinistra, guidata da Pierluigi Bersani, ha la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera e la maggioranza relativa al Senato. Alla Camera il centrosinistra ha vinto sul filo di lana con 124mila voti in piu' del centrodestra. Al Senato Bersani puo' contare su 119 seggi. Restano da attribuire 6 senatori all'estero e la maggioranza assoluta e' a quota 160 senatori. Per governare sono indispensabili intese: il centrodestra ha 116 senatori, Grillo 54, Monti 18, i senatori a vita sono 4 (Andreotti, Ciampi, Colombo e lo stesso Monti).

Oltre alla fiducia al nuovo Governo, questo Parlamento dovra' eleggere nell'ordine il Presidente del Senato, il Presidente della Camera, il Presidente della Repubblica. Il centrosinistra ha per ora 459 grandi elettori. Per eleggere il Capo dello Stato che sostituira' Giorgio Napolitano servono almeno 504 voti. Tra i grandi elettori ci saranno anche 58 delegati regionali. Monti per ora puo' contare su 64 grandi elettori.

Le politiche 2013 sanciscono esclusioni eccellenti: restano fuori dal Parlamento Fini, Ingroia, Di Pietro, Giannino, Pannella, Bonino, Storace. Salvo sorprese dagli italiani all'estero non ci saranno parlamentari di Fli, Rivoluzione Civile, Idv, Prc, Pdci, Radicali, La Destra, Forza Nuova, Casa Pound, Ms-Ft, Fare per fermare il declino. Fratelli d'Italia avra' deputati ma non senatori. La lista Crocetta e il Grande Sud avranno un senatore ciascuno.
La mappa del voto

Dopo un'analisi dei numeri e della loro progressione durante il pomeriggio, si è confermato un testa a testa tra le due coalizioni dell'ex bipolarismo, con il centrosinistra dato tra un 31 ed un 31,9% al Senato e tra il 29,2 ed il 30,5 alla Camera ed il centrodestra tra il 29,7 ed il 31,6 per cento al Senato e in un range 28,1-28,2 a Montecitorio. E con il M5S che si attesta primo partito (sparentato da qualsiasi coalizione) in entrambe le Camere con una percentuale di voti che a palazzo Madama è intorno al 24% sia secondo le ultime proiezioni, sia in base alle oltre 52 mila (su un totale di più di 60 mila) sezioni scrutinate finora dal Viminale. E registra una performance migliore alla Camera dove è indicato tra il 25,5% ed il 26,1%. Per il Professore e la sua Scelta Civica apparentata con Fli e Udc alla Camera, si profila un ingresso a Montecitorio - sempre secondo le prime proiezioni e scrutini - con una percentuale tra il 10 e l'11% mentre al Senato la sua Lista viaggia tra il 9 ed il 9,5%.

La maggioranza al Senato di fatto non c'é. Palazzo Madama esce da queste elezioni in salsa greca: ingovernabile, ingestibile, salvo accordi a sorpresa. Grillo stravince rispetto alle aspettative ma non raggiunge la fatidica quota 158, così come Pd-Sel e Pdl-Lega: almeno al momento dello scrutinio di 44.289 sezioni su 60.431 Sempre secondo questo dato parziale l'alleanza ipotizzabile tra Pd(28.07%) e Sel(2,99%), e la lista Monti (9,18%) arriva ad un inutilizzabile 40.24%. Le uniche varianti possibili, cifre alla mano e sempre secondo dati non ancora definitivi, in grado di superare la soglia utile prevedono o una alleanza tra Pd-Sel e Beppe Grillo o l'intesa tra Pdl-Lega e M5S.

ALFANO: RISULTATO STRAORDINARIO -  "Un risultato molto positivo, direi anche straordinario, del quale siamo molto soddisfatti". Così il segretario del Pdl Angelino Alfano commenta il risultato elettorale. "Ho sentito Berlusconi per ringraziarlo. Noi oggi crediamo di essere la maggioranza relativa al Senato. Aspettiamo con serenità i risultati della Camera".

PDL: MIRACOLO CAV - Le forze politiche tra attesa e prime valutazioni. Il Pdl: Berlusconi ha fatto il miracolo. Pd preoccupato: cosi' sara' complicato governare. Grillo: ora l'onesta' andra' di moda. Lo spread, intanto, torna sopra i 300 punti.

Il premier Mario Monti
MONTI: MOLTO SODDISFATTO RISULTATO - ''Qualcuno aveva ipotizzato un risultato leggermente superiore ma io sono molto soddisfatto''. Lo ha affermato Mario Monti, sottolineando che Scelta Civica e' nata meno di due mesi fa ''senza promesse irrealizzabili''.


GRILLO: CON NOI NESSUN INCIUCIO - ''Bisognera' fare due calcoli perche' ci sono una ventina di milioni di italiani che non hanno voluto osare perche' forse, sotto sotto, gli sta bene cosi': riconsegnare a Berlusconi il Paese per sei mesi o un anno credo che sia un crimine contro la galassia''. Lo afferma Beppe Grillo in streaming su 'La Cosa', la web tv del M5S.

Beppe Grillo
''Intanto entriamo in Parlamento e ci perfezioniamo. E non pensino di fare inciucetti o inciucini.

Faremo tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale: reddito di cittadinanza, nessuno deve rimanere indietro. Abbiamo iniziato a cambiare le parole'' ha aggiunto Grillo in merito ad un presunto accordo con il Pd.


Raffaele Fitto
FITTO: INGERENZE HANNO RISPOSTE - "Il dato pugliese testimonia in modo molto chiaro che se qualcuno ha pensato di poter fare delle ingerenze in campagna elettorale ha avuto la risposta da parte dei cittadini". Lo ha detto Raffaele Fitto, incontrando i giornalisti a Bari per commentare il voto in Puglia. Fitto non lo ha specificato ma il riferimento sembra essere alla condanna inflittagli il 12 febbraio scorso a Bari.

AMORUSO (PDL): PARTITO PUGLIESE E' PRIMO D'ITALIA - “I risultati conseguiti dal PdL in Puglia sono i migliori d’Italia e quelli del Pdl nella Bat i migliori della Puglia”. A dichiararlo è Francesco Amoruso, coordinatore regionale del PdL della Puglia. “Non posso che essere orgoglioso di questo risultato eccezionale, di cui va dato merito certamente a tutti i nostri candidati, ma soprattutto al Presidente Berlusconi e a Raffaele Fitto – aggiunge Amoruso –. Il Pdl della Puglia al momento al Senato è il primo partito d’Italia con oltre il 30% dei consensi. Falliti tutti i tentativi di farci apparire un partito di plastica e, soprattutto, annullato dall’intelligenza dei pugliesi il gravissimo intervento della Magistratura barese che, in piena campagna elettorale e a dispetto anche delle indicazioni del Csm, ha tentato di minare la fiducia dei cittadini in Raffaele Fitto che, invece, si conferma un leader ed un vincitore. Il risultato pugliese dimostra che siamo e ci confermiamo il primo partito della Puglia. Questo ci inorgoglisce e ci fa sentire forte la responsabilità anche di riprenderci il Governo della Regione Puglia”.

“Nella provincia di Barletta Andria Trani il Popolo della Libertà sfiora addirittura il 35% al Senato, la percentuale di gran lunga più alta in Puglia e tra le più alte nel nostro Paese – sottolinea Amoruso, che proprio del territorio della Sesta Provincia Pugliese era il candidato di riferimento al Senato  –. Cifre lusinghiere e molto significative che dimostrano come il Pdl sia un partito forte e radicato sul territorio, espressione di una classe dirigente seria ed affidabile che negli anni ha saputo ben operare e guadagnarsi la fiducia degli elettori”.

Enrico Letta
E. LETTA: "SE COSE STANNO COSI' MEGLIO TORNARE A VOTARE" - "Se le cose stanno cosi', il prossimo parlamento sara' ingovernabile. Si fara' subito una nuova legge elettorale e si torna a votare".
E' il commento del vicesegretario del Pd, Enrico Letta, alle prime proiezioni date al Tg3 sul Senato.

CASINI: NOI DONATORI SANGUE AREA MONTI - ''Non e' stato sbagliato nulla perche' del senno di poi....''. Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, commenta le proiezioni che danno la lista Monti sul filo del 10%. ''Noi avevamo detto che saremmo stati donatori di sangue dell'area Monti e lo abbiamo fatto con responsabilita'''. ''Nella vita si vince e si perde. Abbiamo dato tutto noi stessi per un progetto di governabilita''.'''Onore al merito a chi ha vinto''.
Nicola Fratoianni

SEL: CHI VINCE ALLA CAMERA FACCIA PROPOSTE - ''L'esito del voto alla Camera e' decisivo, chi vincera' avra' la responsabilita' di avanzare una proposta al Paese''. Cosi' Nicola Fratoianni, del coordinamento nazionale di Sel, commenta l'esito del voto sottolineando la necessita' di attendere i ''dati reali'' per ulteriori commenti.

PUGLIA, AFFLUENZA IN CALO - Nei 29 comuni della provincia di Taranto si registra un calo dell'affluenza alle urne di oltre il 6% (67,94 contro il 74,22 del 2008), analogo al calo registrato in tutta la Puglia (69,8 rispetto al 75,7 del 2008). A Taranto citta' il calo e' stato leggermente inferiore: ha votato il 63,13% degli aventi diritto, con una perdita di 4,7 punti percentuali (67,83% rispetto al 2008). La flessione maggiore si e' avuta a Palagianello con un calo di 21 punti percentuali (dal 91,75 al 70,25).

SORPRESA GRILLO - La vera sorpresa e', in ogni caso, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che sarebbe il secondo partito al 24,6, preceduto dal Pd al 25,5%. La lista unica di Monti e' data al 9,4%; Rivoluzione civile all'1,8%. Il trend dei dati e' confermato dalla terza proiezione Sky, che da' il centrodestra al Senato avanti col 31,9% mentre il centrosinistra e' al 28,7%. Movimento 5 Stelle e' al 24,9%; Monti all'8,4% e Rivoluzione Civile all'1,9. Secondo quest'ultima proiezione, tuttavia, il distacco fra centrodestra e centrosinistra e' addirittura in lieve crescita. La proiezione Sky e' pero' calcolata su una copertura del 27%.

Secondo le proiezioni Rai/Piepoli il la coalizione di centrodestra e' al 31% al Senato, avanti di 1,5 punti rispetto al centrosinistra, al 29,5. I dati sono in controtendenza rispetto agli instant poll, che davano la coalizione di Bersani avanti di 6 punti rispetto a quella di Berlusconi. Ma la vera sorpresa e' il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che sarebbe il primo partito col 25,1%. La lista unica di Monti e' data al 9,6%; Rivoluzione civile all'1,8%.

L'AFFLUENZA - I dati sull'affluenza, complici le intemperie (e l'antipolitica dilagante) segnano un calo dei votanti: il 55,17% degli aventi diritto contro il 62,55% del 2008 (- 7,38%). In controtendenza, invece, il dato per quel che concerne le regionali: l'affluenza è stata del 55,7% contro il 46,86% della precedente tornata elettorale. Nel dettaglio, in Lombardia alle 19 aveva votato il 51,23% degli aventi diritto (rispetto al 37,61 della precedente tornata). In Lazio forte aumento: affluenza al 45,48% rispetto al 33,74% precedente. Infine il Molise, dove l'affluenza si aggira al 29,20%, rispetto al 27,09% della precedente tornata.


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