PAC, un accordo tra luci e ombre per l’agricoltura italiana

Così il Senatore Dario Stefàno commenta l’intesa raggiunta dal Consiglio del ministri all’agricoltura europei sulla riforma della prossima Politica Agricola Comune.
“Mentre, infatti – prosegue Stefàno - va riconosciuto positivamente l’accordo raggiunto sul greening, e dunque sulla maggiore flessibilità per quanto riguarda la modulazione della diversificazione delle colture secondo la dimensione aziendale, lo stesso non si può dire per le aree a interesse ecologico, per le quali invece non c'è la esclusione totale delle colture permanenti, così come previsto del Parlamento”.
“Inoltre – incalza Stefàno - sembra esserci meno flessibilità su alcuni capitoli come l'aiuto accoppiato, che rimane agganciato ad una lista di prodotti, rischiando così di penalizzare comparti strategici del nostro sistema agricolo, come il tabacco.
Peraltro, si registra una contraddizione sul tema del ricambio generazionale con la decisione sulla volontarietà del regime di sostegno ai giovani agricoltori, che il Parlamento invece ha sempre difeso come obbligatorio. Riguardo, infine, alle regole di mercato e alle norme di commercializzazione, va segnalata l’assenza dall’intesa degli interventi necessari a rivedere il meccanismo di funzionamento dell'intervento pubblico e dell'ammasso privato, e di modifiche alle regole sugli aiuti all'olio d'oliva. Manca anche l’accordo sull'estensione della programmazione produttiva a tutti i prodotti di qualità certificata”.
“Sono ombre – conclude Stefàno - che lasciano prefigurare una riforma non esaustiva per la nostra agricoltura e per le quali speriamo che la fase dei triloghi possa rimettere in luce, riconsegnandoci misure ed indirizzi che riteniamo essenziali per l’agricoltura mediterranea”.