23 maggio: Grasso e Cancellieri, legalità mai divisiva

PALERMO - Giunto all'aula bunker, il presidente del Senato Piero Grasso è stato ricevuto dalla sorella del giudice Falcone, Maria, e ai giornalisti che gli chiedevano se da presidente del Senato fosse diversa la partecipazione a questa iniziativa annuale, Grasso ha risposto: "é la stessa emozione di sempre. La mia nuova funzione non può cambiarla". Grasso ha poi sottolineato l'importanza per i giovani della partecipazione alle celebrazioni del 23 maggio. "Sono ormai 21 anni che i giovani vengono a Palermo per questa iniziativa - ha sottolineato Grasso - e mi capita di incontrare giovani ormai laureati che mi dicono come questa giornata abbia lasciato loro un segno indelebile".

"Ritengo inappropriato sostenere che proposte legislative di contrasto alla mafia, alla corruzione, al voto di scambio possano essere considerate divisive. L'unica divisione possibile nel contrasto alla corruzione è quella tra gli onesti e i corrotti". Lo ha detto il presidente del Senato Grasso a Palermo: "Lo Stato deve essere e apparire forte, serio e credibile, rigoroso con coloro che lo contrastano, affidabile con i cittadini onesti".

"Nulla che vada nel senso della legalità è divisivo. Dobbiamo cercare di fare il meglio per il Paese". Lo ha detto, a Palermo, il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri condividendo le affermazioni del presidente Grasso.

"Sarebbe stato bello se Giovanni e Paolo avessero avuto questa compagnia in vita". Si è rivolto così Nando Dalla Chiesa agli studenti palermitani e a quello arrivati da tutta Italia a Palermo per l'anniversario delle stragi di Capaci e di via D'Amelio. E rivolgendosi a Maria Falcone, che gli aveva ceduto la parola, l'ha chiamata professoressa, perché, ha spiegato, "voglio valorizzare il ruolo della scuola".