Barletta-Andria, il derby parte da lontano: passione, orgoglio, storia e rispetto

di Luca Losito - Federico II ed Eraclio, Castel del Monte e Castello Svevo, terra e mare, Andria e Barletta. Il derby della Bat mette di fronte due realtà parallele, con una storia millenaria alle spalle, due centri che non si intrecciano ma si guardano e ammiccano l'un l'altro, con rispetto. Un destino beffardo ha voluto sfidare la tradizione, cercando di seminare zizzania designando un crudele scontro play-out tra le due città capoluogo della sesta provincia.

Ora sta alla maturità di dirigenti, giocatori e tifosi non abboccare al tranello del fato. Rispetto e fair-play devono essere le parole chiave, sul campo e sugli spalti, di una sfida senza precedenti. Al la fine della stagione conteremo ben 4 match tra azzurri e biancorossi, qualcosa di incredibile ed impensabile all'inizio. Dato che la competizione sportiva presuppone che ci sia, alla faccia dei meriti e demeriti di entrambi, un vincitore ed un vinto, sarebbe bello vedere alla fine del doppio confronto i vincitori incoraggiare, sostenere ed applaudire i vinti ancor prima di passare ai propri doverosi festeggiamenti, augurando così una pronta risalita agli sconfitti.

Pensate un po' ai tafferugli di Lazio-Roma, agli sfottò di Milan-Inter, alle risse violente di Juve-Torino e Genoa-Samp. Da sempre, i supporters di Andria e Barletta dispensano lezioni di sportività ai loro "colleghi" di Serie A. Un gemellaggio inossidabile. Uno spettacolo di amicizia, lealtà e rispetto che deve proseguire, anche dopo domenica 2 giugno, quando una vestirà i panni del carnefice e l'altra quelli della vittima.