Egitto: il giorno dell'ira islamica, almeno 36 morti
IL CAIRO - Tensione altissima dopo gli scontri di ieri in Egitto. L'esercito egiziano ha bloccato al Cairo le principali arterie che conducono alla moschea di Rabaa el Adaweya, incluse le strade che portano al ministero della Difesa e alla Guardia repubblicana. Arrestato il numero due dei Fratelli Musulmani ed ex candidato presidenziale Khairat El-Shater. L'accusa è di incitamento alla violenza. El-Shater,ricco imprenditore, si era presentato come candidato lo scorso anno ma era stato bocciato dalla Commissione elettorale prima delle elezioni per i suoi precedenti penali, aprendo la strada alla candidatura di Morsi al suo posto. Nel pomeriggio un sacerdote cristiano copto è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella provincia egiziana del Sinai, nella città di El Arish.Gli islamisti hanno fatto appello nella notte a mantenere la mobilitazione in Egitto, dove in queste ore le violenze hanno fatto almeno 36 morti e oltre 1079 feriti (fonti redazione, ndr).
"Il partito resterà al fianco dei suoi membri e dei suoi simpatizzanti sulle piazze egiziane fin quando il presidente non sarà riabilitato alle sue funzioni", afferma un comunicato del Partito libertà e giustizia, la forza politica di Mohamed Morsi e legata i Fratelli musulmani.
BONINO, SIAMO SU ORLO DI UN NON RITORNO - "Siamo sull'orlo di un non ritorno". Ed è questo il messaggio "da far passare". Lo ha detto il ministro Emma Bonino precisando che "il movimento molto composito sceso in piazza è un movimento abbastanza acefalo e comunque con moltissime componenti".
dalla corrispondente da Il Cairo Lamiaa Mahmoud - Continuano le manifestazioni che sostengono il presidente isolato, Mohamad Morsi, nelle varie province come Il Cairo, in Piazza Rabaa el Adaweya, nel Fayoum, nel Dakahleya, sul Mar Rosso, ad Alessandria, Port said, Damanhur, Beni Suef, Beheira, Monufia e Sinaci.
Si grida a gran voce che L'Islam è l'unica soluzione possibile e viene detto all'esercito che non si arrenderanno mai, essendo Morsi il presidente eletto.
Il Partito Libertà e Giustizia ha rifiutato l'invito del nuovo presidente provvisorio del paese, Adly Mansour, per la riunione del Dialogo Nazionale.
La situazione è destinata a degenerare nelle prossime ore e soprattutto la sera: infatti, gli scontri sono ripresi di nuovo in Behira e Damanhour un 'ora fa, tra sostenitori e oppositori e i teppisti .
I sostenitori del presidente isolato e agli arresti domiciliari, Mohamad Morsi, sono accampati in piazza In Rabaa Alaadaoah, dopo la preghiera, e nei campi dei vari governatorati dell'Egitto.
Da Venerdì, sotto il nome del 'Milione', che sostiene la legittimità del presidente e la condanna all'isolamento, gridano a gran voce la rivoluzione nelle strade di tutto il Paese. Essi rifiutano il colpo di stato contro il legittimo e auspicano il ritorno al presidente eletto democraticamente, contro quello che è agli occhi del mondo un vero e proprio golpe militare.
I manifestano riferiscono, inoltre , che El Sisi, Papa Tadros, Partito del Nour e Hamdeen Sabahi e Amr Moussa sono accusati di tradimento e che pagheranno tutto ciò col sangue, invocando nuove violenze nel Paese.
Inoltre, i manifestanti hanno accusato El sisi di volere Chafiq nuovo presidente egiziano, e che l'uscita di scena anticipata di Mubarak sia stata strumentale e che il furto della rivoluzione dai veri proprietari, i Fratelli Musulmani, abbia rappresentato una vera e propria anti-rivoluzione al volere del popolo.In queste ore è da segnalare anche l'assedio dei carri armati dell'esercito in diversi punti nevralgici dei Paese, come è ad esempio la chiusura di Al-Jazeera, l'arresto dei giornalisti quello del direttore dell'Ufficio del Jazzeera, Mubashr Masr.
Ora le autorità egiziane hanno circondato il valico di Rafah sino alla striscia di Gaza pronte ad un nuovo ordine. Cio' è avvenuto dopo i numerosi attacchi a cui sono state sottoposte le forze egiziane nelle ultime ore, tra cui, non in ultimo, le numerose imboscate.
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