Patto verticale regionale, Anci presenta un emendamento salvacomuni alla Camera
LECCE - “La data del 30 giugno, termine ultime entro cui la Regione Puglia avrebbe dovuto alleggerire i vincoli del Patto di Stabilità interno a favore di Comuni e Province ripartendo i previsti contributi, è trascorsa invano con il colpevole silenzio dei rappresentanti regionali.
Rileviamo con profondo rammarico e notevole preoccupazione che la Regione Puglia ha deciso deliberatamente di rinunciare a questa grande occasione offerta dal Governo centrale per aiutare gli Enti locali in un momento di grande difficoltà economica.
Come è noto, la Regione avrebbe dovuto provvedere alla cessione ai Comuni della quota del proprio ‘obiettivo di Patto di stabilità ’, consentendo ai sindaci lo sblocco di pagamenti in conto capitale verso le imprese creditrici. Non lo ha fatto e ora dovrà assumersi tutte le responsabilità per questa discutibilissima scelta.
Così facendo, infatti, i Comuni perderanno la possibilità di arginare gli effetti negativi del Patto e non potranno immettere liquidità a favore delle imprese e di soggetti che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, oltre che poter ridurre lo stock dei residui passivi fin qui accumulati. Ma non solo. Queste risorse – parliamo di 72.550.284 euro di spazi finanziari cedibili ai comuni pugliesi – rischiano di essere trasferite ad altre Regioni proprio per il mancato riparto effettuato dalla Regione Puglia. Una vera e propria beffa per i sindaci pugliesi che stanno cercando in tutti i modi di riuscire a garantire servizi efficienti alle comunità amministrate nonostante le ridotte risorse disponibili”.
Come si ricorderà lo scorso 20 giugno il sindaco Perrone aveva scritto una lettera al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola per porre all’attenzione il problema senza ricevere alcuna risposta.
Per cercare di uscire da questa impasse il primo cittadino leccese, componente dell’Ufficio di Presidenza Nazionale Anci, ha presentato alla Conferenza Stato-Città , un apposito emendamento per evitare di perdere queste preziose risorse.
“Nel caso in cui il contributo concesso alla Regione per gli spazi finanziari, validi ai fini del patto di stabilità interno, ceduti ai comuni e alle province ricadenti nel proprio territorio non venga ripartito, è attribuito nella stessa misura direttamente a Province e Comuni della medesima Regione sotto forma di spazi finanziari al fine di favorire il pagamento di obbligazioni di parte capitale”.
Insomma, l’Anci chiede che le risorse erogate dal Governo centrale non utilizzate per l’inerzia della Regione vengano comunque distribuite ai comuni pugliesi.
L’adozione di questo provvedimento consentirebbe infatti di sbloccare la capacità di spesa dei comuni pugliesi e, per quelli fra i 1.000 e i 5.000 abitanti, addirittura annulla i vincoli del Patto di stabilità .
L’emendamento di Anci è stato già inviato alle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera, dove è all’esame il decreto legge 69 “del fare”.
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