Decreto Carrozza, “anche il Consiglio deve intervenire”
BARI - “Un decreto che non solo certifica un divario e una sperequazione tra Atenei, che penalizza e mortifica l’impegno e gli sforzi di tanti per una crescita omogenea e un salto di qualità delle comunità che intorno a quegli Atenei ruotano (perché sulla cultura, sul sapere, sull’innovazione, sulla formazione, sulla qualità e sostenibilità della ricerca scientifica si gioca il futuro dei nostri ragazzi e del nostro Paese), ma lo aumenta addirittura, mettendo di fatto una pietra tombale sulle Università meridionali e su quelle di Foggia e Bari in particolare.Un decreto che va allora profondamente modificato e cancellato nella sua impostazione e filosofia, per chiudere finalmente con odiose discriminazioni e introdurre nuovi ed equi criteri nella ripartizione delle risorse disponibili e nelle politiche di reclutamento e assunzione di nuovo personale.
Esprimo la mia profonda amarezza per l’ennesimo attacco all’Università intesa come patrimonio collettivo, certificato dal ministro Maria Chiara Carrozza col decreto pubblicato il 17 ottobre scorso. Auspico, insieme a una mobilitazione trasversale dei parlamentari e degli Atenei meridionali, iniziative concrete e urgenti da parte del Consiglio regionale, dopo l’allarme lanciato dal presidente Nichi Vendola: è la Puglia tutta che deve contestare una politica miope e autolesionista, e intervenire per scongiurare un disastro annunciato”.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale e presidente della VII Commissione Affari Istituzionali Giannicola De Leonardis.
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