Serie B: Bari e Crotone fanno e disfano

di Nicola Zuccaro - Il dinamismo nel giuoco del calcio inteso come capacità nel produrre un volume di palle goal non può sortire gli effetti richiesti se non accompagnato dal cinismo e dalla fortuna. Ne sanno qualcosa Bari e Crotone che hanno dato vita ad una gara vibrante ed emozionante dinnanzi a 6.247 spettatori paganti che al triplice fischio avrebbero preferito lasciare il San Nicola quantomeno con un pareggio.

Così non è stato per un Bari che avrebbe potuto chiudere il match nel primo tempo se avesse avuto a disposizione le componenti sopra menzionate.

A passare è il Crotone che nel violare l'imbattibilità interna dei galletti evidenzia, con il momentaneo 1-0 siglato in mischia da Prete, le crepe di una difesa bisognosa di quel centrale capace di coordinare un reparto divenuto, negli ultimi 3 turni, il nervo scoperto di una squadra che sotto di una rete ha mostrato come in occasione del 2-0 crotonese una reattività non indifferente ai fini della variazione nel tabellino.

La reattività però non può fare sempre la differenza perchè se non si ha a disposizione un centrocampista di regia e una punta raggiungere, miracolosamente, lo specchio della porta non può verificarsi sempre. Defendi e Galano oltre ad Alonso (costui per il rigore fallito che come per quello errato dagli ospiti se realizzato avrebbe potuto cambiare il volto della gara) possono testimoniare. In apertura è stato richiamato il cinismo.

Una virtù che, in casa Bari, può essere interpretata da una punta di ruolo e non presa in prestito dalla difesa (Ceppitelli insegna per le sue rinnovate sortite di testa) ma che nei fatti risulta, purtroppo, dover essere ancora nell'immaginario collettivo della tifoseria.

Punti deboli che elevano il Crotone per la concretezza dimostrata in occasione del raddoppio ma che debbono rappresentare un serio motivo di riflessione fra i quadri tecnici e dirigenziali dell'As Bari alla luce della propria quanto preoccupante posizione di classifica.