Concessioni balneari, Gatta: “Giusto l'emendamento alla legge di stabilità”

BARI - “Chi contesta l’emendamento alla legge di stabilità finalizzato a favorire la ridefinizione delle aree del demanio marittimo a scopo turistico-ricreativo e a favorire la stabilità delle imprese balneari, gli investimenti e la valorizzazione delle coste, lo fa con motivazioni che appaiono pretestuose e che rispondono al fine di penalizzare i gestori dei lidi balneari”.
Lo dichiara il consigliere regionale e vice presidente della commissione Turismo, Giandiego Gatta, che aggiunge: “Il Presidente Vendola dovrebbe sapere che la sua Giunta è ampiamente omissiva da anni perché i piani comunali avrebbero dovuto essere approvati entro 4 mesi dal PRC, cosa che è avvenuta con atti (anche questi a ‘babbo morto’) del 2008-2009 e l’ultimo del 2011. Nelle more, il settore Demanio ha inventato di tutto con circolari fuorvianti comprendenti pareri cassati sia dal TAR Puglia che dal Consiglio di Stato. Per venire agli emendamenti all’attenzione delle Camere sul sistema delle Concessioni balneari non si può non essere d’accordo con tale proposta se tale cessioni sono indirizzate a stabilimenti già regolarmente autorizzati e che spesso sono vere e proprie aziende familiari da 50/60 anni. Dov’è l’abusivismo, la cementificazione ed i condoni denunciati dal populismo vendoliano?. Si tratta, al contrario, di dare una prospettiva di più lunga durata a quanti, al contrario di ciò che racconta Vendola, a cui sfugge l’art. 10-comma 7 della LR 17/2006, hanno già effettuato  sul campo investimenti di rilievo. I gestori di concessioni demaniali, nella stragrande maggioranza,  sono i maggiori e migliori garanti del rispetto dell’ambiente”.

“Il vero problema - conclude Gatta- è che i cittadini sono inviperiti perché le spiagge cd. ‘libere’ sono abbandonate e sporche. E questo non è responsabilità dei gestori balneari, ma dell’incapacità degli uffici regionali, dell’impreparazione di taluni uffici comunali e della codardia di taluni dirigenti  degli uffici dello Stato cui compete l’obbligo di gestirne i beni, sia quelli affidati ai privati che quelli in capo agli enti pubblici!”.

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