Milan, l'aria di Champions fa miracoli: tris a Glasgow, Celtic ammutolito e quelle analogie col 2007

di Luca Losito - A distanza siderale dalle tossine di campionato, avvolto dalla dolce brezza europea, in una fredda serata scozzese, il Milan si riscopre “fante di Coppe”. Il Celtic Park, storicamente canterino, resta ammutolito di fronte al tris della banda di Allegri. Il Milan torna a suonare lo spartito migliore sul palcoscenico che più gli piace: la Champions League.

Una notte perfetta, una notte magica, che stona incredibilmente con le imbarazzanti prove offerte sinora in campionato. A Glasgow il Milan mette il turbo e offre una lezione di calcio al Celtic: al 12' Kakà conferma il suo splendido stato di forma sbloccando il match, su assist da corner di Birsa, con un facile tap-in di testa. Il brasiliano è scatenato ed offre a Balotelli la palla del raddoppio, SuperMario sfiora traversa ed eurogol. Al 30' è ancora il numero 22 ad incantare Glasgow: progressione, dribbling e conclusione a giro dai 15 metri a lato di un soffio. Al 39' episodio dubbio: annullato un gol a Balotelli per un fuorigioco che pare davvero non esserci. Il primo tempo finisce così.

Nella ripresa ci si aspetta la reazione scozzese e invece il Milan archivia la pratica: al 49', ancora su corner, Zapata firma il 2-0 a pochi metri dalla porta. Il Celtic accusa il colpo. I rossoneri capiscono che è il momento propizio per piazzare la stoccata decisiva: Balotelli, servito da un sontuoso lancio di capitan Montolivo, piazza il colpo del Ko. Il Celtic, con una reazione più che altro nervosa, sfiora il gol della bandiera, ma poi si perde alla distanza tra falli di frustrazione e cartellini vari. Il match scivola via senza problemi per i rossoneri, che vedono lo sportivissimo pubblico scozzese regalare un'ovazione a Kakà al momento della sostituzione. Poi, succede poco altro, il triplice fischio sancisce il ritorno alla vittoria.

Il Milan sbanca, dunque, un campo ostico come il Celtic Park, stadio che annovera vittime eccellenti, basti pensare al Barcellona sconfitto qui un anno fa. I rossoneri, è evidente, hanno un feeling maggiore con questa competizione e, facilitati da un campionato praticamente chiuso, potrebbero trovare energie extra per prolungare il sogno europeo. Sia chiaro, nessuna squadra italiana può ad oggi competere sul piano tecnico coi top-club europei, è evidente, ma un Milan concentrato al 100% su questo torneo può stupire. Se poi ci mettiamo anche il ritorno di Kakà, protagonista assoluto dell'ultima impresa europea “made in Milanello”, potrebbero capitare anche dei miracoli: come stasera, come nel 2007.