Milan, Messi e l'”effetto” Camp Nou stendono il Diavolo: 3-1 Barcellona, con l'aiutino

di Luca Losito - Messi conduce i blaugrana all'ennesima notte trionfale in Europa, atterrendo ancor più la stagione di un Milan anche sfortunato, mandato al tappeto dall'“effetto” Camp Nou. Lo chiamano così perchè sembra impadronirsi di tutte le terne arbitrali impegnate in questo stadio: ieri, ad esempio, i catalani hanno beneficiato di un rigore generoso e di una rete in netto fuorigioco. Una squadra stellare come il Barcellona non ha certo bisogno di aiuti, eppure, anche ieri, queste decisioni sono risultate decisive ai fini del risultato. Il Milan non perde la faccia e nemmeno il secondo posto nel girone, dato che l'Ajax batte il Celtic e lascia inalterate le chance di qualificazione agli ottavi.

Vuoi o non vuoi, con gli ultimi venti metri di campo presidiati costantemente da gente come Messi e Iniesta, il gol può arrivare: ed eccolo al minuto 30, quando Abate sfiora Neymar, il quale accentua la caduta e si vede accordato un rigore generoso. La Pulce sblocca dal dischetto. Dieci minuti dopo la storia si ripete: Busquets salta indisturbato (e in fuorigioco) su un calcio da fermo e punisce Abbiati oltre i suoi demeriti. Prendere due gol in questo modo e non poter fare nulla per rimediare dall'altro lato del campo in effetti lascia un po' basiti. E il Milan non avrebbe avuto alcuna chance nemmeno nel secondo tempo se non fosse per il solito Kakà, che prima dell'intervallo si invola sulla sinistra e provoca l'autogol di Piquè.

Nella ripresa, finalmente, qualcosa si muove. Balotelli prende il posto di Robinho e il Milan finalmente sale. Mario provoca due situazioni insidiose da destra (su una è bravo Valdes) e in generale dà segni di vita dopo le uscite nulle con Parma e Fiorentina. Il Barça non è trascendentale ma a volte il Diavolo ricade nei suoi vizi, arretrando troppo e facendosi prendere d'infilata nel cuore dell'area. Alcuni buoni interventi di Abbiati ed Abate - ma anche De Jong e Montolivo fanno un figurone negli ultimi metri di campo - tengono a bada il passivo, mentre Kakà al 65' va vicinissimo al 2-2, non inquadrando però la porta su un altro suggerimento di Balo. Per una ventina di minuti buoni il Milan dà la sensazione di essere tornato squadra: dietro soffre con carattere e davanti punge.

Ma nel finale è ancora Messi, in tandem con Fabregas, a mettere i sigilli al match e alla qualificazione. Poco male per i rossoneri che si giocheranno tutto – con i favori del pronostico – nelle prossime due partite.
Adesso, però, bisogna concentrarsi con forza sulla trasferta col Chievo in campionato. Un appuntamento che più del Camp Nou potrebbe lasciare un segno indelebile su questa stagione finora tanto disgraziata. Mancherà Balotelli, e considerando quanto ha fatto al Camp Nou non è certo una bella notizia. Allegri dovrà inventarsi qualcos'altro, vedere il Diavolo così in basso nella classifica di Serie A fa davvero troppo male. Un ultimo appunto sulle stucchevoli polemiche sollevate da Barbara Berlusconi, che in uno strenuo tentativo di difendere il padre ha attaccato Galliani: Adriano è l'ultimo fuoriclasse rimasto nel club, privarsi anche di lui sarebbe una mossa suicida. Psg e Real sono già alla finestra pronte ad accaparrarselo. Alla fine, speriamo prevalga il buon senso. Un cambio ai vertici non sarebbe sgradito, ma la pedina debole è il presidente non chi cerca di fare il massimo con un budget striminzito.