Pd: Renzi, primarie restino aperte

ROMA - ''Il paradosso è che se la prendono con me'', ''sono stato l'unico a dire: facciamo direttamente le primarie, lasciamo dopo la partita dei congressi locali e degli iscritti. Mi ero raccomandato. Ci sono posti dove il Pd non fa il tesseramento da due anni. Volete che non succedano pasticci?''. Sono le parole di Matteo Renzi, intervistato da Repubblica, che sottolinea: ''l'importante è che si dica forte e chiaro: l'8 dicembre possono votare tutti, tesserati e non''.

''Sicuramente, ci sono situazioni di tesseramento gonfiato - aggiunge il sindaco. Non ne so niente, non me ne sono mai occupato, ma alcuni sono evidenti. Sarebbe stato meglio intervenire sui singoli casi, e ce ne sono, piuttosto che sparare nel mucchio. Però non sarò io a preoccuparmi delle regole. Voglio parlare dell'Italia''.

''Ai teorici delle tessere - afferma - faccio notare che stavolta sono andati nei circoli 350 mila iscritti mentre nel 2009, all'ultimo congresso, furono 500 mila. Significa il 30 per cento in meno ed è un segno importante su cui forse occorre una riflessione. Bersani teorizzava il Pd solido, ma quel Pd è evaporato. Quante volte sono stati coinvolti gli iscritti? Quante volte i sindaci? Nel modello di Partito democratico che abbiamo in testa noi, quando presenteremo delle proposte sul lavoro, domanderemo, attraverso la Rete, il contributo degli imprenditori, dei lavoratori. Questa è la rivoluzione''. Il caso Cancellieri? ''La vicenda parlamentare sembra chiusa, ma l'atteggiamento del ministro non mi ha convinto per niente''.