Italiani sempre più poveri: quasi raggiunto il 30%

di Marco Masciopinto - La nostra nazione insieme alla Grecia è tra le più povere del mondo. In sette anni (dal 2005 al 2012) nel nostro Paese sono raddoppiati i poveri. Lo dice il Rapporto sulla coesione sociale secondo cui i dati sono persino triplicati nelle regioni del Nord (dal 2,5% al 6,4%). Aumenta il rischio che la crisi abbia effetti devastanti per la fascia più povera della popolazione. Nell’indicatore sintetico "Europa 2020", che considera le persone a rischio di povertà o esclusione sociale, infatti, nel 2012 l'Italia ha quasi raggiunto il 30%, "soglia superata, tra i paesi dell’Europa a 15, solo dalla Grecia". Il posto fisso in Italia resta sempre un miraggio: la situazione è sempre più precaria, soprattutto per i giovani: "Il numero medio di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel 2013 è diminuito rispetto all’anno precedente (-1,3%)", si legge nel rapporto, "Il fenomeno ha riguardato soprattutto i lavoratori gli under30, diminuiti del 9,4%". A questo si aggiunge il fatto che quasi un pensionato su due (il 46,3%) ha un reddito inferiore ai 1.000 euro lordi al mese, mentre il 38,6% ne percepisce uno tra 1.000 e 2.000 euro. In totale, dunque, l’84,9% ha redditi pensionistici inferiori ai 2.000 euro lordi.

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