L’Orchestra della Magna Grecia per un polo culturale a Taranto

TARANTO - “Eravamo 5 amici in un concerto, che andò persino male…”: così il direttore artistico Piero Romano inizia a raccontare le origini dell’Orchestra Magna Grecia, nata venti anni fa da cinque giovanissimi musicisti tarantini, impegnati in un concerto, a cui venne l’idea di costituire una orchestra sinfonica a Taranto.

Da quel concerto sono passati oltre venti anni, tante stagioni concertistiche con un pubblico sempre più numeroso, e un’orchestra sinfonica che, protagonista di successi in Italia e all’estero, dieci anni fa è stata riconosciuta ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale) dal MIBACT.

Solo in questi dieci anni l’Orchestra Magna Grecia ha “prodotto” 807 concerti, una vera e propria industria, i cui risultati sono stati illustrati da Piero Romano aprendo i lavori del convegno “Cultura: origine dello sviluppo”, organizzato dall’Orchestra della Magna Grecia in occasione del decennale del riconoscimento ICO da parte del MIBACT.

Quello dell’Orchestra Magna Grecia è un piccolo miracolo, una solida realtà che dà occupazione stabile a tanti giovani musicisti e non, riuscendo a ridurre l’emorragia di cervelli-artistici evitandone la migrazione, realizzato in un territorio che spesso non sostiene adeguatamente chi vuole rimanere e creare qualcosa: le Istituzioni e gli Enti di Taranto contribuiscono solo nella misura del 9% ai contributi ricevuti annualmente dall’ICO tarantina, mentre la quota parte della Regione Puglia è del 17%...

Concludendo il suo intervento Piero Romano ha candidato l’Orchestra della Magna Grecia a guidare il percorso per realizzare un nuovo sogno: realizzare a Taranto un vero e proprio Polo culturale che potrebbe rappresentare il volano per il rilancio culturale della città e del territorio.

Il convegno ha registrato gli interventi dell’onorevole Michele Pelillo della Commissione Finanza della Camera dei Deputati che, non prima di aver ringraziato la famiglia Romano per aver voluto creare dal nulla l’Orchestra Magna Grecia, additando la loro coraggiosa impresa alla città, ha illustrato le misure adottate dal Governo per il “sostegno alla cultura in tempi di spending review”.

È intervenuto poi il presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo su “Economia, impresa e patrimonio culturale”, e l’Amministratore delegato di Shell Italia E&P Marco Brun su “il nuovo mecenatismo” che vede aziende come Shell Italia intervenire nei territori su cui sono presenti sostenendone lo sviluppo culturale e sociale. Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Puglia e Basilicata Antonio Castorani ha illustrato gli interventi di sostegno per realizzare un rapporto sinergico tra “cultura ed occupazione”.

Le conclusioni sono state affidate a Andrea Pisani Massamormile, presidente di UBI Banca Carime e presidente onorario dell’Orchestra Magna Grecia, che ha ribaltato l’idea diffusa che sia il mondo dell’impresa che deve aiutare la cultura, mentre è il mondo dell’economia e della finanza che ha bisogno della cultura per poter crescere: è un preciso dovere etico di chi ha i mezzi per difendere i nostri giovani dalla desolazione in cui sono costretti a vivere.

Al termine del convegno è stato consegnato a Marco Brun, Amministratore delegato di Shell Italia E&P, il primo Premio “Impresa e cultura” che, consistente in una medaglia appositamente destinata dal Presidente della Repubblica quale Suo premio di rappresentanza, vuole essere un riconoscimento alle imprese che, con lungimiranza, sostengono le iniziative culturali consce che la chiave del rinnovamento del nostro Paese è investire in cultura e ricerca.

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