Salve, ecco la “Piccola guida di educazione alimentare”

di Francesco Greco - Un terzo dei tumori insorge a causa di una cattiva alimentazione. Cavoli e broccoli rafforzano il nostro sistema immunitario. Come quello della donna che allatta al seno per 6 mesi. Occhio ai 2x3: quasi sempre propongono cibi-spazzatura, mai prodotti freschi. L’insalata in busta è trattata col cloro, dopo 3 giorni appassisce. Da preferire perciò un cespo di lattuga fresco: in frigo può durare anche un paio di settimane. Il biologico è sempre sinonimo di qualità, visto che c’è anche quello industriale? Non c’è alcun nesso fra uovo e colesterolo. Ci occorrono 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Possiamo fidarci dello zucchero di cui un tempo si diceva che fa più intelligenti? Sono da preferire le etichette di poche parole, di quelle che ne contengono tante è bene diffidare. Come riconoscere un uovo da gallina allevata a terra da uno di animale in batteria? Sono le ibridazioni del frumento e le manipolazioni genetiche a rendere la pizza poco digeribile? Perché si sta diffondendo così velocemente la celiachia? Ipotesi: negli anni Settanta, per “nanizzare” il grano del senatore Cappelli (era troppo alto), furono fatti dei trattamenti con radiazioni, che alterando una delle sue proteine, modificandola (dal 9 al 18%), hanno provocato nel consumatore l’intolleranza al glutine, un vero e proprio fenomeno di massa: oggi è presente nel 6% della popolazione (circa 3,5 milioni di italiani). Bellissima serata a Salve (Palazzo Ramirez, ottimamente organizzata da Donatella Trono, direttrice della Biblioteca Comunale), centro del sud Salento molto attento alle problematiche della contemporaneità, culturalmente vivo, socialmente dinamico (sono presenti una dozzina di associazioni). L’occasione è data dalla presentazione dell’opuscolo “Piccola guida di educazione alimentare” (Consigli semplici e pratici del dietista per nutrirsi meglio), di Simona Dongiovanni (in foto) e Loreto Nemi, 2013, pp. 72, € 10 (bella cover di Alessandro Vona, anche in e-book sul www.dietistaroma.com e www.dietranutrizione.it). Se è vero, come ammoniva il filosofo in epoca classica, che “siamo quel che mangiamo” e che, come aggiungeva poi Leonardo, passiamo la prima metà della nostra vita a provocare danni al corpo e la seconda a cercare di riparare, l’epoca dei consumi di massa e della globalizzazione ci ha esposti a tutta una serie di minacce alla salute che ci arrivano direttamente dal piatto che portiamo in tavola nelle nostre famiglie, che troviamo alla mensa dell’azienda dove lavoriamo, spesso alla mensa scolastica dei nostri bambini. Il rapporto col cibo è quindi un nervo scoperto della modernità. E’ un’amara verità del nostro tempo: nel mondo contadino, che si reggeva anche sull’autarchia alimentare, questa pericolo non esisteva. Oggi invece avendo piegato l’alimentazione alla logica brutale e disumana del profitto, sono arrivate le sofisticazioni, i conservanti, i coloranti, l’agricoltura intensiva che si regge anche sui trattamenti chimici spesso “selvaggi”, i prodotti che non danno seme perché devono tracciare una sudditanza che è anche culturale e quindi politica, una colonizzazione sottintesa, da parte di nemici invisibili (o forse fin troppo riconoscibili). Queste dinamiche si configurano in un pericolo sociale che ha potenzialità infinite, poiché non è legittimato, e quindi urge un’assunzione di responsabilità politica, istituzionale. Intanto il consumatore è abbandonato alla mercé di un sistema di produzione spesso oscuro, che lo spot fa metabolizzare, di un mondo che insegue la perversa logica del profitto uber alles, a cui si tenta ora, dal basso, di dare un minimo di etica prima che si sconfini nella psicosi di massa e che, se è vero, come scrisse Lao-Tzu “l’infinitamente lontano è il ritorno”, torniamo tutti all’autarchia contadina coltivando ogni angolo di terra. Un pubblico numeroso e coinvolto, soprattutto di giovani, ha seguito la presentazione del prezioso volume, in una serata moderata brillantemente dal sindaco Vincenzo Passaseo (il Comune ha dato il patrocinio), con un apprezzato intervento della psicologa della famiglia Anna Lucia Rapanà (Lilt del Capo di Leuca). L’autorevolezza dei due studiosi – che nel preparare questi “consigli” si sono avvalsi di una bibliografia di primo piano - è apparsa subito una discriminante positiva nell’intento di dare ai cittadini quelle nozioni utilissime per poter essere dei consumatori responsabili. Loreto Nemi è di Frosinone, è laureato in Dietistica alla Cattolica di Roma, specializzato in Scienze della Nutrizione Umana a Tor Vergata, ha nel cv un master in Bioterapia nutrizionale e ha studio a Roma e Frosinone e manda avanti un blog molto seguito (“mangiare bene e in modo equilibrato è un investimento che facciamo per noi, e non solo, sia per il presente, sia per il futuro”). Simona Dongiovanni è salvese purosangue, è una professionista molto popolare e molto amata nel Salento (ha studio a Salve e Taviano). Vive fra Roma e la Puglia (iniziando a palare si è commossa per essere “tornata in famiglia”). Anche lei è laureata in Dietistica alla Cattolica di Roma, specializzata in Scienze della Nutrizione Umana a Tor Vergata, collabora con la Sezione Clinica e Nutrigenomica con la stessa Università. Segue progetti di educazione alimentare nelle scuole (“ai bambini meno merendine e più frutti di stagione”, “il mio motto è la prevenzione inizia a tavola”), pure lei ha un blog molto sfogliato e rilascia interviste a testate nazionali che hanno sempre un ottimo riscontro di lettori in tutto il mondo (incluse quelle a questo giornale). Dopo le relazioni, applauditissime, è seguito un dibattito intenso in cui è emerso il desiderio sconfinato di sapere, di fare massa critica contro la logica del profitto, di combattere l’uso scriteriato della chimica nei campi (la farmacista Simonetta Pepe), di puntare alla biodiversità, praticare l’agricoltura sostenibile, ridare un senso al km. zero e al biologico, considerare che la dieta mediterranea è stata dichiarata, 2010, patrimonio dell’umanità, formattare le leggende metropolitane: in una parola, di trasformarsi in consumatori coscienti, a cui non si possono continuare a vendere suggestioni che spesso predispongono alle patologie. Questa “piccola guida” è utile per chi vuol bene a se stesso, ai suoi cari, alla comunità intorno, all’umanità tutta. Non può mancare nelle nostre librerie.