Ostuni: convegno regionale sulle Conferenze di San Vincenzo
OSTUNI (BR). Proseguono gli eventi culturali nella Città Bianca: sabato 1 febbraio, a partire dalle ore 9 presso il Centro di spiritualità “Madonna della Nova”, si terrà un convegno dal titolo “Le Conferenze di San Vincenzo: esempio di pace e modello di speranza e carità ”, in occasione dell’ammissione della conferenza “Giovanni XXIII” di Ostuni, nell’Associazione del Consiglio centrale Bari-Castellaneta.
La giornata sarà aperta dal saluto del presidente ostunese della Conferenza “S. Vincenzo De Paoli – Gio-vanni XXIII”, professor Armando Saponaro e da quello del Consiglio Centrale di Bari-Castellaneta, Franco Di Fonzo oltre che dal sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella.
Alle 10 seguirà l’intervento del presidente della Federazione nazionale Società di S. Vincenzo, Claudia Nodari su: “Le Conferenze di San Vincenzo: esempio di pace e modello di speranza e carità ”.
Seguiranno le riflessioni di Mons. Cosimo Argentieri, assistente spirituale dei vincenziani di Ostuni e di Padre Pasquale Rogo della congregazione della Missione e consigliere spirituale associazione consiglio centrale di Bari.
Alle ore 12, l’Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Mons. Domenico Caliandro, celebrerà una funzione religiosa mentre alle ore 15, a conclusione della giornata, la presidente Nodari, avrà un incontro con i presidenti delle associazioni vincenziane di Bari, Castellaneta e Ostuni.
Per quanto riguarda la storia della Conferenza di San Vincenzo ad Ostuni, nasce nel 1883 con l’arrivo nella Città Bianca di suor Maria Fuentes (nativa del Messico) presso l’allora «Ospedale civico». Per lo zelo e la tenace volontà della suora si avviò la compagnia delle «Dame della carità » ad Ostuni.
Solo nel 1915 grazie al canonico Angelo Gaito, la compagnia ottenne l’aggregazione alla Congregazione primaria di Parigi» usufruendo di tutti i privilegi. Infatti a Parigi nei primi del ’600 nasceva la famiglia Vincenziana con le sue tre branche: «Preti della missione», «Dame della carità » e «Figlie della carità » (suore) che, ben presto, si estesero in tutti i continenti mentre in Ostuni arrivò verso la fine dell’800.
Le cronache cittadine parlano della venuta delle prime suore «Figlie della carità » nel 1871 per reggere l’orfanotrofio «Pinto» (adiacente la Chiesa del Carmine). Ci fu, all’epoca, l’epidemia de: «La spagnola» che causò tante vittime e, nel 1881 arrivarono altre suore, chiamate dalla direzione dell’allora Ospedale civico, per dare aiuto nelle corsie del nosocomio ubicato nell’ex convento dei Paolotti (oggi, casa di riposo «Pinto»).
Da allora, fra soste e riprese, la feconda compagnia ancora oggi gode dello slancio di umana solidarietà e della carità cristiana che vede le aderenti, costantemente impegnate nelle visite a domicilio sempre nello spirito del motto Paolino: «Charitas Christi urget nos».
L’istituzione vincenziana si è sempre resa partecipe alle iniziative benefiche distinguendosi particolarmente per l’assistenza ai profughi delle due guerre mondiali (1915-1918 e 1940-43) adoperandosi per la raccolta di aiuti in denaro e indumenti per le calamità nazionali come il terremoto della Marsica, quello calabro-siciliano, in Friuli, Lucania e Umbria ma anche nella distribuzione di cibarie, medicinali e biancheria, ricovero di bisognosi e pratiche assistenziali. Oggi i bisogni sono cambiati e si assistono i bisognosi con sostentamenti materiali, sempre nel silenzio e nel rispetto della dignità delle persone.
Daniele Martini
La giornata sarà aperta dal saluto del presidente ostunese della Conferenza “S. Vincenzo De Paoli – Gio-vanni XXIII”, professor Armando Saponaro e da quello del Consiglio Centrale di Bari-Castellaneta, Franco Di Fonzo oltre che dal sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella.
Alle 10 seguirà l’intervento del presidente della Federazione nazionale Società di S. Vincenzo, Claudia Nodari su: “Le Conferenze di San Vincenzo: esempio di pace e modello di speranza e carità ”.
Seguiranno le riflessioni di Mons. Cosimo Argentieri, assistente spirituale dei vincenziani di Ostuni e di Padre Pasquale Rogo della congregazione della Missione e consigliere spirituale associazione consiglio centrale di Bari.
Alle ore 12, l’Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, Mons. Domenico Caliandro, celebrerà una funzione religiosa mentre alle ore 15, a conclusione della giornata, la presidente Nodari, avrà un incontro con i presidenti delle associazioni vincenziane di Bari, Castellaneta e Ostuni.
Per quanto riguarda la storia della Conferenza di San Vincenzo ad Ostuni, nasce nel 1883 con l’arrivo nella Città Bianca di suor Maria Fuentes (nativa del Messico) presso l’allora «Ospedale civico». Per lo zelo e la tenace volontà della suora si avviò la compagnia delle «Dame della carità » ad Ostuni.
Solo nel 1915 grazie al canonico Angelo Gaito, la compagnia ottenne l’aggregazione alla Congregazione primaria di Parigi» usufruendo di tutti i privilegi. Infatti a Parigi nei primi del ’600 nasceva la famiglia Vincenziana con le sue tre branche: «Preti della missione», «Dame della carità » e «Figlie della carità » (suore) che, ben presto, si estesero in tutti i continenti mentre in Ostuni arrivò verso la fine dell’800.
Le cronache cittadine parlano della venuta delle prime suore «Figlie della carità » nel 1871 per reggere l’orfanotrofio «Pinto» (adiacente la Chiesa del Carmine). Ci fu, all’epoca, l’epidemia de: «La spagnola» che causò tante vittime e, nel 1881 arrivarono altre suore, chiamate dalla direzione dell’allora Ospedale civico, per dare aiuto nelle corsie del nosocomio ubicato nell’ex convento dei Paolotti (oggi, casa di riposo «Pinto»).
Da allora, fra soste e riprese, la feconda compagnia ancora oggi gode dello slancio di umana solidarietà e della carità cristiana che vede le aderenti, costantemente impegnate nelle visite a domicilio sempre nello spirito del motto Paolino: «Charitas Christi urget nos».
L’istituzione vincenziana si è sempre resa partecipe alle iniziative benefiche distinguendosi particolarmente per l’assistenza ai profughi delle due guerre mondiali (1915-1918 e 1940-43) adoperandosi per la raccolta di aiuti in denaro e indumenti per le calamità nazionali come il terremoto della Marsica, quello calabro-siciliano, in Friuli, Lucania e Umbria ma anche nella distribuzione di cibarie, medicinali e biancheria, ricovero di bisognosi e pratiche assistenziali. Oggi i bisogni sono cambiati e si assistono i bisognosi con sostentamenti materiali, sempre nel silenzio e nel rispetto della dignità delle persone.
Daniele Martini
