Vitalizi, Monno: “Il conto lo pagano i giovani”

BARI - "L’aspetto più difficile da affrontare a proposito dei vitalizi è doverli spiegare ai giovani. Vale a dire, dover spiegare perché 150 politici regionali debbano usufruire di un tale privilegio che va tutto a danno delle nuove generazioni. La loro sacrosanta indignazione di fronte a notizie come quella letta ieri sulla «Gazzetta del Mezzogiorno» a proposito della rivalutazione dei vitalizi, deve spingerci a tagliare una volta per tutte il nodo gordiano dei diritti acquisiti.
Come scrivevo pochi giorni fa, è intollerabile che alcune categorie privilegiate continuino a beneficiare di parametri pensionistici che non tengono conto dei contributi effettivamente versati. Aver penalizzato così a lungo i giovani e il settore produttivo del Paese ci impone di colpire immediatamente i vitalizi pregressi maturati da ex consiglieri e assessori regionali, rivalutati peraltro attraverso codicilli che sono stati nascosti, negli anni precedenti, nei più diversi provvedimenti di legge.
Al danno per le casse pubbliche si aggiunge poi la beffa per l’età in cui matura il vitalizio. Dopo aver chiesto a tutte le categorie di andare in pensione a 67 anni, è inammissibile poter ottenere un vitalizio a 55 anni, magari dopo appena 5 anni di legislatura regionale. Insisto quindi nel chiedere che si intervenga al più presto per scardinare quei diritti acquisiti che fanno perdere credibilità a tutta la politica. Non si tratta più di un’operazione di buon senso: è ormai diventato un obbligo al quale la politica non può più sottrarsi". A riferirlo il consigliere regionale Michele Monno (PD).