Il Consiglio regionale della Puglia invocherà il ritorno a casa dei 2 marò
di Nicola Zuccaro - Riportiamoli a casa! E' lo slogan dello striscione che da oggi (lunedì 3 febbraio 2014, ndr) sarà esposto sulla facciata della Sede del Consiglio Regionale in Via Capruzzi a Bari.
L'iniziativa proposta e presentata dal Gruppo Pdl-Forza Italia alla stampa è stata accolta dall'Ufficio di Presidenza unitamente al consenso delle altre forze politiche consiliari al fine di testimoniare la vicinanza dell'assemblea regionale a Salvatore Girone e a Massimiliano La Torre.
Come è ormai noto, i due fucilieri di Marina sono bloccati in India da due anni perchè ritenuti colpevoli dell'omicidio di un pescatore nel corso di un'operazione anti-pirateria a largo delle coste indiane.
E' il capo di imputazione che sarebbe dovuto essere stato formulato nella mattinata odierna ma che, a causa di un rinvio (l'ennesimo e ingiustificato da parte della Corte Suprema Indiana), per i consiglieri Zullo, Congedo, Gatta, Scianaro, Marmo e Lospinuso rischia di rappresentare, nel corso del tempo, un precedente assai grave se il Governo Italiano non userà tutti i mezzi possibili per consentire il ritorno a casa dei due militari pugliesi. In gioco non è solo la vita di entrambe (poichè la Legge Indiana prescrive la Pena di Morte per il reato di pirateria in acque territoriali), ma anche l'autorevolezza internazionale dell'Italia e la tranquillità delle Forze Armate Italiane impegnate nelle missioni all'estero.
La sconcertante vicenda - come definita nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica - necessita, secondo il capogruppo Ignazio Zullo, per le gravi ripercussioni sul piano degli equilibri internazionali del coinvolgimento dell'Onu e dell'Unione Europea poichè, in gioco, sono i diritti umani.
Nell'auspicare il lieto fine resta però il seguente interrogativo: quale epilogo avrebbe avuto una simile vicenda se ad essere coinvolti fossero stati soldati di un'altra potenza internazionale quale gli Usa, Francia Gran Bretagna, considerato che l'operazione - come più volte sostenuto - si è svolta in acque internazionali?
L'iniziativa proposta e presentata dal Gruppo Pdl-Forza Italia alla stampa è stata accolta dall'Ufficio di Presidenza unitamente al consenso delle altre forze politiche consiliari al fine di testimoniare la vicinanza dell'assemblea regionale a Salvatore Girone e a Massimiliano La Torre.
Come è ormai noto, i due fucilieri di Marina sono bloccati in India da due anni perchè ritenuti colpevoli dell'omicidio di un pescatore nel corso di un'operazione anti-pirateria a largo delle coste indiane.
E' il capo di imputazione che sarebbe dovuto essere stato formulato nella mattinata odierna ma che, a causa di un rinvio (l'ennesimo e ingiustificato da parte della Corte Suprema Indiana), per i consiglieri Zullo, Congedo, Gatta, Scianaro, Marmo e Lospinuso rischia di rappresentare, nel corso del tempo, un precedente assai grave se il Governo Italiano non userà tutti i mezzi possibili per consentire il ritorno a casa dei due militari pugliesi. In gioco non è solo la vita di entrambe (poichè la Legge Indiana prescrive la Pena di Morte per il reato di pirateria in acque territoriali), ma anche l'autorevolezza internazionale dell'Italia e la tranquillità delle Forze Armate Italiane impegnate nelle missioni all'estero.
La sconcertante vicenda - come definita nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica - necessita, secondo il capogruppo Ignazio Zullo, per le gravi ripercussioni sul piano degli equilibri internazionali del coinvolgimento dell'Onu e dell'Unione Europea poichè, in gioco, sono i diritti umani.
Nell'auspicare il lieto fine resta però il seguente interrogativo: quale epilogo avrebbe avuto una simile vicenda se ad essere coinvolti fossero stati soldati di un'altra potenza internazionale quale gli Usa, Francia Gran Bretagna, considerato che l'operazione - come più volte sostenuto - si è svolta in acque internazionali?
