8 marzo: Vendola all’esibizione del coro polifonico organizzata dall’Aqp: “Poco da festeggiare in un’Italia dove il femminicidio si propaga come una vera e propria epidemia”

BARI - “Oggi è la festa della donna ma ho l’impressione che ci sia molto poco da festeggiare in un paese come l’Italia in cui è stata inventata una parola, femminicidio, per raccontare di un fenomeno che si è propagato come un’epidemia non solo in Italia ma in tutta Europa. I dati diffusi ieri sono agghiaccianti, 60 milioni di donne europee sono state oggetto di molestia e di violenza”.

Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina, in occasione della Giornata della donna, all’esibizione del “Coro delle donne che cantano e che incantano”, diretto dal Maestro Elisabetta Nardulli, che si è svolto a Bari presso l’Atrio del Palazzo dell’Acquedotto pugliese.

“Non dobbiamo mai dimenticare - ha continuato Vendola - che la festa delle donne troppo spesso è una brutta festa fatta alle donne e che potremo festeggiare insieme, il giorno in cui vivremo in un mondo migliore fondato sulla relazione paritaria e armonica, un mondo in cui gli uomini controlleranno anche il loro vocabolario”.

Per Vendola “ogni giorno, non un particolare mostro, ma un nostro, del nostro consorzio umano, pensa che sia naturale esprimere una sorta di onnipotenza nei confronti delle donne, pensa sia possibile violarle con le parole e con le molestie fisiche. Tutto questo – ha aggiunto Vendola - è il frutto della rabbia che una parte del genere maschile prova nei confronti delle donne che si danno autonomia e libertà e che rivendicano la propria voce”.

Il Presidente Vendola ha voluto poi congratularsi con l’equipe di Aqp per l’invenzione della valvola Valeria che, proprio in queste ore, ha consentito di affrontare l’emergenza per l’approvvigionamento idrico in alcuni quartieri di Bari.

Infine Vendola ha ribadito che “l’Aqp non può appartenere a nessun padrone”.

“L’acqua non è un bene che si può vendere nei mercatini – ha concluso Vendola – non la si può trattare come se fosse una merce qualsiasi. L’acqua è un diritto umano fondamentale e noi ben sappiamo che l’AQP, con i suoi 20mila chilometri di rete, con la straordinaria esperienza di un secolo e con l’impegno di chi ci lavora, è un bene comune, è un bene di tutti i pugliesi che noi difenderemo con le unghie e con i denti”.

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