Milan, Balotelli e doppio Kakà asfaltano il Chievo: rossoneri respirano, ma il futuro resta incerto

di Luca Losito - Dopo l'inatteso successo di Firenze, il Milan vince anche col Chievo e si avvia ad un finale di stagione in cui per lo meno la dignità dovrebbe restare intatta. Il match finisce 3-0, grazie al lampo iniziale di Balotelli e alle prodezze di un Kakà in smoking bianco per la serata delle 300 presenze in rossonero. I dubbi sul futuro, tuttavia, restano. E l'Europa, al momento, resta poco più che una chimera.

Dicevamo del lampo iniziale di SuperMario, che dopo soli 4' indirizza la gara tra le fauci del Diavolo con un bel piattone al volo. I rossoneri controllano, spingono e creano occasioni. In difesa concedono qualcosa, come al solito, ma fortunatamente arriva il raddoppio ad atterrire i veneti: cross di Honda per Kakà, che sfugge al fuorigioco, controlla di petto e batte Agazzi da due passi. 2-0 e gara in ghiaccio. Nel finale di tempo Balotelli offre ad Honda un cioccolatino da spingere solo in rete, ma il giapponese declina l'invito sparando alto. Non succede altro.

Nella ripresa il copione non cambia: il Chievo si salva come può su Taarabt e Honda, ma non può nulla sull'arcobaleno disegnato dal destro a giro di Kakà. 3-0 Milan. Serata da smoking bianco per il 22 rossonero, come dicevamo prima, che celebra le 300 presenze in rossonero con una doppiettà che esprime tutta la sua raffinatezza tecnica. La squadra gestisce in maniera tranquilla il risultato. Occasioni ghiotte per Emanuelson, Taarabt e Honda. La difesa clivense, in tutti i casi, ci mette una pezza. Nel finale, la squadra di Corini si guadagna il dischetto per salvare il gagliardetto gialloblù: dal dischetto, però, Thereau spara sulla traversa. Non c'è più tempo, finisce così.

Seedorf può tirare un sospiro di sollievo. Sino a fine stagione, per lo meno, la sua panchina sembra salda. Da giugno in poi partiranno tutte le valutazioni. Doverose. Persino la permanenza di Kakà, mattatore di serata, è stata messa in discussione da Galliani nell'immediato dopo-gara. Il Milan, soprattutto se non sarà in Europa, sarà obbligato a disputare una grande stagione. Due annate alquanto anonime hanno già surriscaldato a dovere la piazza, che alla terza consecutiva potrebbe davvero esplodere. Ai dirigenti rossoneri l'ardua sentenza.

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