Sport e spettacolo: Giorgino e Solfrizzi presentano le squadre tennis dell'Angiulli

di Andrea Stano - Si è tenuta nel tardo pomeriggio di oggi presso la Società Ginnastica Angiulli, la presentazione della squadra tennis in vista del campionato A1 che avrà inizio il 5 ottobre. All’evento hanno partecipato anche l’anchorman del tg1 Francesco Giorgino e l’attore barese Emilio Solfrizzi.

Dopo la breve introduzione del giornalista Roberto Longo: “Pagina di storia importante della polisportiva, nata 108 anni fa, che tanto ha dato alla città di Bari – asserisce il presentatore – si darà via a un percorso sportivo senza precedenti nel capuologo pugliese”, la parola passa alla conduttrice della serata, Mary Degennaro, non prima, però, della sfilata dello staff e di tutti gli atleti, dai piccini agli adulti, sulle note dell’immancabile “Happy” di Pharrell Williams.
La Degennaro introduce alla spicciolata, oltre il presidente dell’Angiulli Ennio Del Turco, alcune delle autorità istituzionali presenti per l’occasione che, a turno, si avvicendano al microfono.

Tra questi c’è Nuccio Antieri, vicepresidente della Provincia, che ringrazia la società perché “i colori della nostra regione sono ai livelli nazionali grazie ad essa”, poi tocca a Donato Calabrese, presidente del Comitato regionale Fit puglia che con orgoglio dichiara: “Non si parlerà più solo di Vinci e Pennetta nella nostra regione ma anche delle nostre squadre di A1”.

Non poteva certo mancare, nonostante il leggero ritardo, l’assessore allo sport nonché presidente del Coni puglia Ennio Sannicandro, accolto da un caloroso applauso di benvenuto. Il suo sarà un intervento dallo spiccato moralismo sportivo: “l’Angiulli è un’eccellenza di tutta la regione – apre così il proprio discorso – il tennis è uno degli sport più educativi che esistano e fornisce fondamentale autocontrollo”. Sannicandro ricorda l’incontro mattutino con alcuni medici dello sport cogliendo l’opportunità di proseguire il suo ragionamento, “la prevenzione è importantissima così come il rispetto della salute e del proprio corpo – e conclude – un grande atleta promuove lo sport e anche la salute”.
Protagonisti indiscussi della manifestazione che ha, così, ben sposato spettacolo e sport, sono stati, tuttavia, il “maestro dei maestri” Michelangelo Dell’Edera, Giorgino e Solfrizzi.

Dell’Edera, un’istituzione nazionale del tennis italiano, si dichiara fortunato di aver potuto cominciare questa professione proprio all’Angiulli e espone tutta la sua gratitudine nei confronti dell’Accademia Tennis bari che “ha dieci anni di vita e grazie alla quale si producono tanti successi e molti ancora se ne produrranno”.
Alla domanda di quale siano le prerogative essenziali di un buon tennista il maestro Dell’Edera risponde lapidario: “Bisogna avere una grande mentalità, aspetto predominante su quello tecnico-tattico inoltre – e chiude – tenere in considerazione i dati antropometrici in virtù del fatto che il tennis contemporaneo richiede un gran fisico, altezza, spalle leggermente larghe e mobilità dei piedi”.

Prende successivamente la parola Giorgino, da poco ufficialmente maestro di tennis, che non manca di ringraziare il collega Attilio Romita, anch’egli presente oggi, prima di cominciare il suo lungo discorso:” Non vi ruberò il lavoro – si rivolge scherzosamente agli insegnanti alle sue spalle per poi proseguire – il corso di istruttore di primo livello mi ha consentito di apprezzare la metodologia di insegnamento tecnico, tattico e mentale. Da studioso si scienze sociali sono stato davvero impressionato da citazioni di Rousseau, Stuart Hall, Locke e ovunque in Italia ho trovato riscontri positivi sul nuovo metodo di questo grande signore, un uomo della Puglia, un uomo di Bari”. Naturalmente il riferimento e il doveroso omaggio è nei confronti di Michelangelo Dell’Edera.

Chiude la piacevole serata Emilio Solfrizzi, che raggiunge il microfono accompagnato in sottofondo dalla sigla di quello che fu uno dei personaggi più riusciti del suo repertorio comico al fianco di Antonio Stornatolo ai tempi del duo Toti e Tata, ovvero, “Arriva Kiavik”, e ci ride anche su:” Non sono venuto per farmi prendere per il c…”.
Divertente e coinvolgente come sempre, Solfrizzi racconta improbabili aneddoti, “il primo sport praticato è stato quello del Tuzzo”, palesa la sua parentela con lo stesso Ennio Del Turco (i due sono cognati) per, infine, cimentarsi simpaticamente in qualche palleggio con lo stesso Giorgino.

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