Nazionale: Italia si, Italia no, la terra dell'etica
di Alex Nardelli - Codice etico. Due parole che oramai risuonano come un mantra nelle orecchie degli italiani, siano essi calciofili, o semplici spettatori delle partite della Nazionale. Cesare Prandelli, mister della Nazionale Italiana, ne ha fatto un punto di partenza, un qualcosa che dovrebbe dare al nostro calcio una parvenza d'ordine, almeno nell'Italia, la squadra che dovrebbe rappresentare la sintesi perfetta delle nostre migliori espressioni tecnico, tattiche e non ultime morali. Già, dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, e le ultime applicazioni di questo famigerato diktat, lo confermano.
Dimostrano che ciò che per Prandelli dovrebbe essere un aprire le finestre per far uscire anche una minima parvenza di puzza di marcio, in realtà altro non è che un arma a doppio taglio. E gli ultimi casi Balotelli e Chiellini altro non sono che le prove lampanti di tutto ciò, a riprova di quanto il codice etico sia inadatto se applicato ad personam come sta facendo il selezionatore azzurro. Sia il rossonero che il bianconero hanno commesso delle scorrettezze gravissime, per le quali altri loro compagni quali Osvaldo e Destro, per citarne alcuni, hanno perso rispettivamente Confederation Cup e test azzurri pre-mondiale. O come dimenticare l’esclusione dagli europei di Mimmo Criscito, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia dalla procura di Cremona nell’ambito dello scandalo Scommessopoli? Insomma per Cesare Prandelli ci sono calciatori intoccabili, come Chiellini e Balotelli, per i quali, alle ferree regole morali prevalgono le indiscutibili doti individuali, ed altri dei quali si può fare tranquillamente a meno.
Una situazione che col passare del tempo sta diventando rovente, per non dire incandescente, della quale stanno cominciando a stancarsi, finora solo i tifosi, ma adesso anche gli stessi calciatori. Ultimi della lista a lamentarsi, il terzino genoano Antonini, che con un tweet, ha ironicamente definito Gilardino “poco etico” per una convocazione in Nazionale, e lo stesso Criscito, che si è detto dispiaciuto sia per l’esclusione, che per essere stato avvisato solo telefonicamente della scelta. Una situazione alla quale Prandelli dovrà indubbiamente porre rimedio, ma che per ora non cambia.
Dimostrano che ciò che per Prandelli dovrebbe essere un aprire le finestre per far uscire anche una minima parvenza di puzza di marcio, in realtà altro non è che un arma a doppio taglio. E gli ultimi casi Balotelli e Chiellini altro non sono che le prove lampanti di tutto ciò, a riprova di quanto il codice etico sia inadatto se applicato ad personam come sta facendo il selezionatore azzurro. Sia il rossonero che il bianconero hanno commesso delle scorrettezze gravissime, per le quali altri loro compagni quali Osvaldo e Destro, per citarne alcuni, hanno perso rispettivamente Confederation Cup e test azzurri pre-mondiale. O come dimenticare l’esclusione dagli europei di Mimmo Criscito, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia dalla procura di Cremona nell’ambito dello scandalo Scommessopoli? Insomma per Cesare Prandelli ci sono calciatori intoccabili, come Chiellini e Balotelli, per i quali, alle ferree regole morali prevalgono le indiscutibili doti individuali, ed altri dei quali si può fare tranquillamente a meno.
Una situazione che col passare del tempo sta diventando rovente, per non dire incandescente, della quale stanno cominciando a stancarsi, finora solo i tifosi, ma adesso anche gli stessi calciatori. Ultimi della lista a lamentarsi, il terzino genoano Antonini, che con un tweet, ha ironicamente definito Gilardino “poco etico” per una convocazione in Nazionale, e lo stesso Criscito, che si è detto dispiaciuto sia per l’esclusione, che per essere stato avvisato solo telefonicamente della scelta. Una situazione alla quale Prandelli dovrà indubbiamente porre rimedio, ma che per ora non cambia.
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