Verdi al Tamburi di Taranto: «Soltanto noi in mezzo alla gente»

di Mauro Guitto - Ieri sera si è tenuto il comizio di chiusura della campagna elettorale dei Verdi al quartiere più martoriato e dimenticato d’Italia dall’industria e dallo Stato: il quartiere Tamburi.

In piazza Gesù Divin Lavoratore, nei pressi dell’omonima chiesa, erano presenti, tra gli altri, il leader Angelo Bonelli e Vincenzo Fornaro, il capolista per l’Italia meridionale, l’allevatore proprietario della masseria Carmine che subì tra il 2008 e il 2010 l’abbattimento di 600 ovini perché risultati contaminati da diossina e pcb.

Fornaro sottolinea l’importanza di aver chiuso la campagna proprio tra la gente del quartiere Tamburi e che da Taranto parta il cambiamento in Italia e in Europa e ha ricordato i programmi dei Verdi tra riconversione industriale e no-tax area per agevolare gli investimenti delle aziende per creare posti di lavoro.

Bonelli sottolinea ancora una volta l’intento di effettuare interventi di bonifica e la realizzazione di un polo tecnologico scientifico produttivo affinchè nessun posto di lavoro si perda nel rispetto della salute e dell’ambiente.

Ha gridato allo scandalo quando ha ricordato gli ultimi fatti riguardanti il commissario Bondi (secondo il quale Taranto non sarebbe da bonificare perchè non c’è diossina) che insultano le persone che piangono i propri cari e tutti gli operai che sono morti o che si sono ammalati e che non godono di alcun servizio gratuito.

Ha parlato anche Antonio Lenti, un abitante del quartiere Tamburi, che ha sottolineato il fatto che oggi nessuno dei politici e dei candidati si sia degnato di scendere in piazza nel quartiere tra la gente, al contrario degli anni passati, quando 'conveniva' farlo promettendo lavoro.

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