Bari ringrazia la Bari festa del calcio, del tifo vero e del sogno: come degli sconosciuti diventano eroi

di Luigi Laguaragnella - Festeggiare nonostante una sconfitta in una gara decisiva per la serie A: solo a Bari succede. Si è appena conclusa in piazza Prefettura la festa di ringraziamento dei tifosi biancorossi per “la Bari”. Un’intera città, un unico cuore appassionato doveva e voleva ringraziare la squadra che in pochi mesi stava per compiere un vero e proprio miracolo sportivo: portare il galletto dal fallimento alla serie A. Giocatori, tifosi e tutti i baresi in questi pochi messi hanno visto e partecipato ad un sogno. (Foto: profilo Facebook ass.re Antonio Vasile)

La festa di ieri sera, però non sancisce la fine di questo sogno, bensì l’inizio. La sconfitta a Latina ha ulteriormente ingrandito il senso di ringraziamento verso gli atleti biancorossi, che da perfetti sconosciuti sono stati acclamati come veri eroi. Eroi di umiltà e simpatia, di caparbietà e spirito di abnegazione, di positività e agonismo. Prima di essere avvolti dall’abbraccio della gente e delle bandiere, la società intera è stata accolta nella sala consiliare dal sindaco Emiliano per ringraziare ufficialmente a nome di tutta Bari. Ringraziare per l’entusiasmo ritrovato, per la capacità di sognare che i giocatori hanno dato attraverso le loro imprese sportive, per l’esempio di sportività e onestà che emerso nella primavera del Bari che con la nuova proprietà di Paparesta sta gonfiando di speranze tifosi e non solo. Ringraziare per tanti elementi ed emozioni positive e genuine che Bari e i baresi possiedono e per le quali meritano rispetto e dignità.

In piazza si è respirato il clima di festa estremamente piacevole non soltanto per la simpatia di Antonio Stornaiolo. I calciatori sono giunti dallo stadio con un bus di linea per l’occasione con fermata “Bari ringrazia la Bari”. Insolito autobus. Forse faceva parte dell’operazione simpatia che gli stessi giocatori del Bari hanno utilizzato per richiamare voce ed entusiasmo dei tifosi. Tantissime iniziative partite proprio da loro hanno solidificato e avvicinato i tifosi, accorciando la barriera tra fan e beniamino. Proprio il promotore, il ragazzo più social della squadra Sciaudone, microfono in mano ha guidato la serata dal palco chiamando uno ad uno tutti i compagni e tutto lo staff animando il pubblico. In piazza Libertà c’erano tutti: i tifosi più caldi, quelli incuriositi da questo sogno, c’erano vecchi tifosi sorridenti, famiglie e bambini, adulti che sono tornati bambini. Bari, grazie alla Bari, si sta rivelando un esempio di tifo e di civiltà sportiva. Da film. C’era da gioire ieri sera perché davvero ogni barese, più o meno vicino alla squadra ha potuto vedere ed essere parte della realizzazione di un sogno. E’ svanito a pochi minuti dal novantesimo, ma a volte, anche se quello che si desidera non si riesce ad ottenere, il successo è comunque assicurato, se per quel sogno, si superano limiti e paure. Inoltre la gente è colma di entusiasmo grazie a Paparesta che sta dando una nuova immagine che può rivelarsi efficace per l’intero capoluogo. L’ex arbitro ha ridato dignità e vuol dare a Bari i giusti riflettori che meritano. Il nuovo presidente non ha fatto promesse perché sta lavorando per strutturare una società che senza dubbio garantirà passione e impegno. Sa che c’è tanto da fare, ma il suo impegno può avvicinare professionalità per dare alla società nuovi obiettivi e nuova immagine.

In piazza c’è stata una simbiosi biancorossa tra dirigenza, giocatori e tifosi consapevoli che un sogno è appena iniziato e che non sarà una sconfitta calcistica a cancellarlo. E’ solo rinviato.

Il ringraziamento a “la Bari” si è rivelato momento per salutare il nuovo sindaco De Caro che ha avuto già i primi input da Paparesta sulla questione stadio. A fine serata poi sul redcarpet non sono mancati autografi e foto insieme a tutti i tifosi piccoli e grandi. E non sono mancati anche discorsi faccia a faccia tra alcuni tifosi il sindaco Emiliano punzecchiato da alcune polemiche su vecchie questioni legate a Matarrese. Il sindaco ha cercato il colloquio e così è stato grazie anche alla mediazione di Paparesta a far capire che Bari e la Bari, ora possono e devono guardare avanti.