Fidelis Andria, la Serie D è tua: rotto il digiuno dopo 17 anni, ora si punta la Lega Pro
di Luca Losito - Fine del digiuno. Andria si scatena con una festa inseguita, cercata, voluta sin dal primo giorno. 17 anni. Tanto è durata per questa città l’assenza di promozioni conquistate sul campo: una dolorosa mancanza colmata al primo colpo dal brillante progetto Fidelis, un nome a cui la città federiciana vede da sempre legati a doppio filo i ricordi più dolci di “storia pallonara”. Una storia vincente, proprio come l’inizio del nuovo corso: oggi la Serie D, domani chissà.
Coreografia spettacolare, stadio gremito, circa 7mila persone assiepate sugli spalti, roba da far accapponare la pelle a chiunque. Difficile limitarsi al commento della partita, pur tirata e intensa, con un’atmosfera simile. L’avvio è tutto di marca azzurra: il solito Moscelli coglie il palo in avvio, poi dopo altri 10 minuti è Loseto a centrare il secondo legno di giornata. La porta del Parmonval è stregata, almeno per oggi. E così il primo tempo si chiude senza reti. La ripresa, invece, inizia col brivido: Ike buca la retroguardia azzurra e realizza l’1-0. I siciliani ci credono (sebbene avrebbero bisogno di 2 reti per la clamorosa qualificazione, ndr), ma non raccolgono altro che l’espulsione di La Fortezza nei minuti finali. Seguito a ruota dal siciliano Lala. Gli ospiti gettano la spugna, il Degli Ulivi accoglie festante il triplice fischio.
Inizia l’apoteosi: i tifosi azzurri si riversano sul prato del Degli Ulivi. Neanche la pioggia riesce a scalfire un po’ l’enfasi di questo momento atteso dalla città per quasi quattro lustri. I calciatori si ritrovano ben presto “denudati” dai propri supporters, ma i brividi di questa domenica quasi autunnale non intimoriscono affatto i ragazzi di Ragno. Ora, per qualche giorno, sarà festa ad oltranza, dopodiché bisognerà iniziare a programmare la prossima stagione: la nuova Lega Pro a girone unico è un sogno troppo ghiotto per chi tra i professionisti c’è rimasto in pianta stabile per trent’anni.
Coreografia spettacolare, stadio gremito, circa 7mila persone assiepate sugli spalti, roba da far accapponare la pelle a chiunque. Difficile limitarsi al commento della partita, pur tirata e intensa, con un’atmosfera simile. L’avvio è tutto di marca azzurra: il solito Moscelli coglie il palo in avvio, poi dopo altri 10 minuti è Loseto a centrare il secondo legno di giornata. La porta del Parmonval è stregata, almeno per oggi. E così il primo tempo si chiude senza reti. La ripresa, invece, inizia col brivido: Ike buca la retroguardia azzurra e realizza l’1-0. I siciliani ci credono (sebbene avrebbero bisogno di 2 reti per la clamorosa qualificazione, ndr), ma non raccolgono altro che l’espulsione di La Fortezza nei minuti finali. Seguito a ruota dal siciliano Lala. Gli ospiti gettano la spugna, il Degli Ulivi accoglie festante il triplice fischio.
Inizia l’apoteosi: i tifosi azzurri si riversano sul prato del Degli Ulivi. Neanche la pioggia riesce a scalfire un po’ l’enfasi di questo momento atteso dalla città per quasi quattro lustri. I calciatori si ritrovano ben presto “denudati” dai propri supporters, ma i brividi di questa domenica quasi autunnale non intimoriscono affatto i ragazzi di Ragno. Ora, per qualche giorno, sarà festa ad oltranza, dopodiché bisognerà iniziare a programmare la prossima stagione: la nuova Lega Pro a girone unico è un sogno troppo ghiotto per chi tra i professionisti c’è rimasto in pianta stabile per trent’anni.
