Bari, sparatoria tra movida: nessun ferito ma tanta paura

Momenti di panico ieri nel capoluogo. Una sparatoria, conclusasi senza feriti, e' avvenuta la scorsa notte nel centro di Bari, in corso Vittorio Emanuele, nel 'cuore' della movida barese. Intorno alla mezzanotte, uno sconosciuto ha sparato 4 proiettili cal.7,65 nei pressi di piazza Chiurlia, senza colpire nessuno, ed e' fuggito senza lasciare tracce.

Sul luogo e' sopraggiunta la polizia che ha repertato i quattro bossoli trovati sull'asfalto e recuperato anche un casco da motociclista, anche se non e' chiaro se sia stato abbandonato dall'uomo che ha sparato o dal suo 'bersaglio', anche lui dileguatosi tra i vicoli del borgo antico. 

Nonostante la presenza di numerose persone, nessuno avrebbe visto cosa e' accaduto, e gli investigatori stanno cercando attraverso le telecamere di sorveglianza della zona di ricostruire l'accaduto.

D'AMBROSIO LETTIERI (FI), A BARI LA CRIMINALITA' HA MILLE FACCE - “Il quadro inquietante disegnato oggi dal capo della squadra mobile Rinella su una Bari praticamente rassegnata all’egemonia criminale che affina le strategie di controllo del territorio e delle attività produttive attraverso varie forme di estorsione, fa quasi il paio con lo strano giallo della sparatoria che a mezzanotte ha terrorizzato gli avventori dei locali di corso Vittorio Emanuele. Colpi sparati in mezzo alla gente, da chissà chi, indirizzati chissà a chi, senza che nessuno abbia visto niente.
Dobbiamo arrenderci a questo stato di cose? Che altro devono dire o fare gli inquirenti, le forze dell’ordine perché sia chiaro a tutti che il tempo della ricreazione è scaduto da un pezzo? Cos’altro deve accadere perché vi sia una mobilitazione reale, trasversale, senza preclusioni ideologiche, di tutte le forze politiche, di tutte le figure istituzionali di Bari e dell’area metropolitana, non estranea alla recrudescenza dei fenomeni criminali, dei parlamentari e dei consiglieri comunali e dei municipi, con il sindaco in testa, del mondo dell’associazionismo, del volontariato, delle imprese, del commercio e della cultura, perché si faccia fronte comune?
La lettera del sindaco seguita al mio appello al ministro Alfano per chiedere la nomina immediata del questore di Bari e maggiori risorse per forze dell’ordine e magistratura, va bene. Ho apprezzato. Ma a Decaro avevo chiesto qualcosa di più che una semplice e solitaria missiva al Governo. Avevo chiesto una sorta di Stati Generali sul tema sicurezza e un’azione corale ed efficace per dare più forza e sostanza non solo alle rivendicazioni relative a urgenti interventi sul fronte delle risorse economiche, di mezzi e di organico, ma anche alla proposta di altrettante urgenti politiche per la prevenzione del disagio sociale e per il sostegno alle persone in difficoltà, considerato che l’aumento esponenziale della povertà secondo il report dell’Istat, non è un dato cui il territorio metropolitano, Bari e la stessa Puglia può dirsi estraneo, né può essere scollegato totalmente all’aumento di manodopera assoldata dalla criminalità.
Certo, in una città dove la maggioranza vecchia e nuova gioisce sulla sentenza della Corte europea in merito alla Cittadella della Giustizia, ma sottace il fatto che in tanti anni l’amministrazione uscente non è stata capace di offrire una alternativa che sia una, credibile e realizzabile, suffragata da studi di settore che attestassero la compatibilità delle proposte con le esigenze di addetti ai lavori e cittadini, nonché da piani economici concreti e perseguibili – come d’altronde stigmatizza oggi lo stesso procuratore capo di Bari, Giuseppe Volpe – alla scandalosa e pericolosa situazione in cui sono confinati gli uffici giudiziari del Palazzo di via Nazariantz, è difficile immaginare che si possa inaugurare una nuova stagione.
Ma non dispero. Quello della sicurezza e della lotta alla criminalità in tutte le sue declinazioni non è tema su cui si può procedere in ordine sparso. Sempre che si voglia il bene della comunità che rappresentiamo”.
Lo dichiara in una nota il coordinatore cittadino di FI Bari Grande Città, sen. d’Ambrosio Lettieri.

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