Immigrazione, dibattito in Consiglio: 'Italia da sola non può farcela'

BARI - Al via il dibattito sull'immigrazione in Puglia. Si sono avvicendati gli interventi dei presidente dei Gruppi consiliari. Il Consiglio ha approvato all'unanimità un ordine del giorno in materia di emergenza profughi.

+ IL SINDACO DI TARANTO: 'DA SOLI NON CE LA POSSIAMO FARE' 

Ignazio Zullo (Presidente FI): “Voglio allargare la sfera della questione immigrazione dalla fase emergenziale a quella delle ragioni e della sintesi, per poter intraprendere azioni in sintonia. Il nodo è il lavoro, un tema caro anche al presidente Napolitano. La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli da record e se il lavoro non c’è noi, è ovvio che manca anche per gli immigrati. Le politiche a sostegno della povertà che servono in Italia richiedono ingenti investimenti e mi sembra che un apolitica orientata a fronteggiare l’immigrazione clandestina il nostro Paese non se la può permettere.

Giuseppe Romano (Presidente Pd). È giusto che si affronti in Aula un argomento così importante e delicato anche correndo il rischio di non centrare correttamente l’obiettivo. Lo dico perché c’è il rischio che nella discussione generale si solleciti la suggestione che fa perdere la razionalità della problematica e della risposta alla problematica stessa. Le vicende umane segnano e questo è il campo della suggestione, il campo della politica, invece vede il Presidente del Consiglio Renzi che batte i pugni sul tavolo della Comunità europea perché si faccia carico di questa grande emergenza. Taranto e la Puglia sono pronte a fare la loro parte lo hanno dimostrato abbondantemente, ma devono essere attrezzate adeguatamente a svolgere il loro compito.

Michele Losappio (Presidente Sel). Quando c’è la guerra non si può parlare di immigrazione clandestina, si parla di profughi. L’unità europea non si concretizza solo intorno ad una moneta che accomuna, ha bisogno di intesa più alte. Politiche cioè di solidarietà, giustizia e carità, questo è il futuro per una unione seria che guarda lontano. Evitiamo per favore di assumere come spesso accade una politica schizofrenica in equilibrio fra il buon cuore e le scelte politiche.

Antonio Camporeale (Presidente Ncd): Provo disaguio perché quando il tema è l’immigrazione l’ipocrisia si spreca. Bisogna evocare qualsiasi forma di controllo e una regolamentazione dei flussi migratori almeno per lsalvare vite umane. Vogliamo tutti essere solidali ma ditemi come farlo. Si tratta di gente disperata che spesso è costretta a lasciare tutto in cambio del nulla alla ricerca di una opportunità di vita. Non dobbiamo respingere ma regolamentare i flussi.

Negro (Presidente Udc). Questo dibattito rischia di essere ozioso, sappiamo tutti che il nostro obiettivo è quello di ottenere l’attenzione di un tavolo europeo, forse sarebbe stato utile limitare gli interventi ai soli presidenti dei Gruppi consiliari.
Ringrazio nome del Gruppo la città di Taranto e il Sindaco che qui la esprime in modo solenne, tutti gli operatori militari e del volontariato che, ancora una volta, come tutti noi pugliesi, stanno dimostrando il senso di accoglienza e di umanità che tutto il popolo pugliese ha storicamente dimostrato.

Aurelio Gianfreda (Presidente Da) Questo ordine del giorno va consegnato ai nostri europarlamentari il 24 luglio perché acquisiscano la consapevolezza che in questa seduta del Consiglio regionale noi abbiamo affrontato, pur senza dare soluzioni. Le soluzioni devono essere condivise e non possono essere unilaterali. Devono essere condivise dalla Comunità economica europea perché le risposte devono essere dell’Europa e non del singolo Stato, perché altrimenti si corre il rischio che così come è isolata l’Italia all’interno del nostro Paese possano essere isolate la Sicilia e la Puglia in questa battaglia di accoglienza e di sistemazione dei migranti.

È necessario quindi, un corridoio umanitario per i profughi e una regolamentazione per i clandestini. Come? Chi si pone nella posizione di poter dare soluzione a questa credo che non abbia compreso che non è un problema della singola Regione, del singolo Comune, è un problema che va affrontato invece in sede di consapevolezza del Governo nazionale e di trasferimento delle soluzioni alle possibili convergenze in sede europea.

Vendola: “Dovere di ospitalità è codice identificativo dell'umanità” - “Il dovere di ospitalità è scritto nel codice identificativo dell’umanità”. Così il presidente della Giunta regionale Nichi Vendola che ha chiuso il dibattito in Consiglio regionale sulla situazione in Puglia dell’emergenza profughi. Tra i diritti inalienabili dei cittadini del mondo – ha aggiunto – vi è quello a muoversi. “La storia delle civiltà è storia di emigrazione”. Occorre liberarsi dagli stereotipi, dai luoghi comuni, facendo riferimento in particolare alla situazione incandescente dal punto di vista politico nel Medio oriente e in Africa, rispetto ai quali abbiamo retaggi di colonialismo, di vendita di armi e di troppi buoni rapporti con i dittatori che spesso hanno governato questi paesi, a cominciare da Gheddafi.

Il presidente ha invitato l’opposizione a rivedere un emendamento all’ordine del giorno successivamente approvato, che richiamava il ricorso a misure di dissuasione per regolamentare l’afflusso di migranti (invito che è stato accolto). Come si può pensare a misure di dissuasione in presenza di una situazione politica in Oriente così delicata? Occorre realismo con una politica che sappia guardare ai profili di diritto, citando l’esempio dei minori che giungono a volte da soli e senza documenti (un problema del quale non può farsi carico il solo Comune di Taranto). Di qui l’invito al Governo centrale (formalizzato nell’ordine del giorno successivamente approvato), di coinvolgere anche la Puglia nella strategia di accoglienza che viene posta in essere. “Occorre una cabina di regia – ha concluso Vendola – che rivisiti in maniera organica le strutture e i modelli di accoglienza”.

In precedenza e’ intervenuto l’assessore al ramo Gugliemo Minervini che ha richiamato, tra l’altro, il viaggio di Papa Francesco a Lampedusa “che ha impresso con la sua forza morale una scossa al Governo nazionale”. Di qui il nuovo corso della politica con “Mare nostrum” e con un primato assoluto: salvare le vite umane lasciando alle spalle le barbarie degli anni scorsi. Perché con i flussi migratori in atto e quelli che avranno luogo nei prossimi anni “noi arriveremo ad essere una unica razza meticcia. Una straordinaria opportunità”.

L’assessore ha definito discutibile la scelta del Governo di individuare il porto di Taranto come hub, senza metterlo nelle condizioni di reggere l’impatto numerico dei profughi (ad oggi 80 mila a fronte di una previsione di 60.000 con una realistica proiezione per la fine dell’anno di 100.000) con un dispositivo di accoglienza a terra inadeguato e senza le previsione di qualsiasi assistenza dal punto di vista legale e giuridico. La maggior parte dei rifugiati, infatti, provengono da zone di guerra. I Comuni stanno collassando dovendo fare fonte con risorse proprie che non si sa ancora chi rimborserà.
Minervini ha citato come esempio di best practice il lavoro svolto dalla Regione rispetto al ghetto di Rignano Garganico (che accoglie stabilmente 400 immigrati e che d’estate salgono a 1.500 impegnati nella raccolta dei pomodori), partendo dal presupposto che i migranti possono essere una risorsa, rendendo alcuni settori produttivi più competitivi.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto