Tour 2014, Il trionfo di Nibali? Una lezione per il calcio italiano
di Nicola Zuccaro - La trionfale passerella finale di Vincenzo Nibali, lungo gli Champs Elysées di Parigi e che ha consacrato
il ciclista siciliano, quale vincitore del Tour de France 2014, non è solo la fotografia di un semplice trionfo sportivo. E' pur
vero che con l'edizione 101 della classica francese, lo " Squalo " entra nella leggenda assieme ad altri " Grandi " del ciclismo
quali Mercx e Gimondi riportando, 16 anni dopo il trionfo di Marco Pantani, un italiano sul gradino più alto del Tour ma è , altrettanto vero, rilevare e sottolineare che a vincere è lo Sport Italiano. Non è un dato scontato. In tempi nei quali dagli sport
di squadra non provengono successi e soddisfazioni a gògò, sono gli sport individuali a tenere alto il nome dell'Italia, nelle
competizioni internazionali. Dopo il successo a Wimbledon - sia pure nel doppio - delle tenniste Vinci e Pennetta, ci pensa
il ciclismo - sport caratterizzato per la sua netta individualità da fatiche, cadute e risalite - a dare il buon esempio, in attesa che gli sport di squadra ( Calcio in testa) tornino a primeggiare. E' accaduto, sfogliando le pagine dei libri di storia sportiva,
che in passato, nei momenti bui del " Pallone italico " a supplire alle gioie e glorie azzurre ci ha pensato il Ciclismo. Oggi,
ndr 27 luglio 2014, la ciclicità storica assegna, attraverso Vincenzo Nibali, questo compito.
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