Grillo, 'Mafia aveva sua morale'

La mafia aveva una sua morale e andrebbe quotata in Borsa. Il giorno in cui chiudono a Roma gli Stati generali dell'Antimafia e pochi giorni prima della deposizione del Capo dello Stato per l'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, il leader M5s Beppe Grillo lancia il suo messaggio choc da Palermo quasi a voler sfilare la 'prima pagina' alla Leopolda del premier Matteo Renzi.

In Sicilia per lo "sfiducia day" contro il governatore Rosario Crocetta, il leader del M5S prima dice che la mafia "aveva una sua morale", ma "è stata corrotta dalla finanza". Poi, consiglia di "quotare la mafia in Borsa" perché così ci si guadagnerebbe e sottolinea come, ora, nelle "organizzazioni criminali ci siano solo magistrati e finanzieri".

Infine "difende" Riina e Bagarella: "Hanno impedito" loro di andare al Colle (per la deposizione di Napolitano ndr) ma per proteggerli: hanno già avuto il 41 bis, un Napolitano bis sarebbe stato troppo...".

Tutte dichiarazioni, comprese quelle rivolte al Governatore della Sicilia ("Firmate ai banchetti per la sfiducia a questo qui e lo mandiamo via questo qui non si capisce cosa sia sotto ogni punto di vista...") che fanno gridare allo scandalo. Con lui ben consapevole: "Vedrete - dichiara in piazza - i giornali titoleranno "Grillo inneggia alla mafia".

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